Due terremoti, quello del 79 dopo Cristo e quello del 1693. Una devastante coincidenza unisce il sito archeologico più importante al mondo e il Sudest siciliano. Il terremoto, evento con cui la natura distrugge, e con cui la cultura ricostruisce, rileggendo.

Uno stand grande e accogliente, da ieri, e fino a stasera ha fisicamente accolto le proposte turistiche degli otto comuni del Val di Noto, da dieci anni a questa parte patrimonio dell’Umanità Unesco: Noto, Ragusa, Modica, Scicli, Militello Val di Catania, Catania, Palazzolo Acreide, Caltagirone.

Occasione dello stand l’Infiorata di Noto, giunta quest’anno alla 33esima edizione, i cui bozzetti rappresentano ciascuno degli otto comuni Unesco.

L’amministrazione comunale di Noto ha accolto una delegazione di Pompei, che da quest’anno si gemella con il Sudest siciliano per rafforzare linee comuni di promozione.

Tra gli ospiti dello stand anche la regista Roberta Torre, autrice tra gli altri del film “Tano da morire”, e quest’anno impegnata nelle rappresentazioni classiche di Siracusa, come regista della commedia di Aristofane “Gli Uccelli”.

“Il teatro greco di Siracusa è più antico del teatro greco di Epidauro –ha ricordato l’on. Fabio Granata-, perché i greci sperimentavano la loro modernità nelle colonie, prima in importare in madrepatria il risultato di queste sperimentazioni. Ciò serve a ricordarci il nostro insostituibile ruolo di laboratorio culturale”.

Il Comune di Scicli ha partecipato all’Infiorata di Noto con un bozzetto disegnato dalla professoressa Cettina Perricone in collaborazione con il professor Enzo Mortillaro Vinci, dell’ufficio speciale del Sudest.

Il bozzetto rappresenta lo stemma di palazzo Beneventano, con i due mori, liberamente reinterpretato.

Durante la mattinata di sabato è stato proiettato il documentario della regista Alessia Scarso, dedicato alla Madonna delle Milizie di Scicli e commissionato dall’amministrazione comunale sciclitana.