Dallo scorso 13 dicembre, grazie al Decreto Attuativo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 289, si è rafforzata la modifica del Codice della Strada che aveva fissato già dall’estate del 2010 l’obbligo di fermarsi in caso di incidente con un animale, quindi l’obbligo del soccorso da parte del responsabile, degli automobilisti coinvolti ed anche dei semplici cittadini che assistono. 

La norma ha preso atto del cambiamento del sentire comune sul dovere di prestare soccorso anche agli animali e le sanzioni irrogate per le eventuali violazioni sono diventate conseguenzialmente un valido deterrente. Un passo concreto, in avanti, del riconoscimento dei diritti degli animali.

Già parecchie sono le sanzioni elevate da parte delle Polizie Municipali di tutta Italia e numerosi anche gli accertamenti ad opera delle altre forze dell’ordine, Carabinieri e Polizia Stradale in primis.

Le nuove norme aggiungono in particolare, all’articolo 189 del decreto legislativo n. 285 del 1992, il seguente comma:

“9-bis. L’utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento  di soccorso agli animali che abbiano subìto il danno. Chiunque non ottempera agli obblighi di cui al periodo precedente è punito con la sanzione amministrativa  del pagamento di una somma da euro 389 a euro 1.559. Le persone coinvolte devono porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso. Chiunque non ottempera all’obbligo di cui al periodo precedente è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 78 a euro 311”.

La contestazione di tali violazioni può essere realizzata anche attraverso un accertamento indiretto del fatto, allo stesso modo in cui la stessa attività è formalizzata per tutti gli altri illeciti amministrativi commessi in occasione di un sinistro stradale al quale non abbia assistito materialmente l’agente accertatore.

In tal caso è fondamentale la raccolta di materiale probatorio, come ad esempio: testimonianze dirette, foto e video, annotazione del numero della targa. 

In provincia di Ragusa, un primo caso di violazione della norma in oggetto, con relativa denuncia alla locale Caserma dei Carabinieri, è già avvenuto lo scorso dicembre nella cittadina di Comiso, lungo il centralissimo Corso Ho Chi Min.

Un automobilista, alla guida di una Micra Nissan, ha investito un piccolo barboncino, di colore nero, di proprietà di un cittadino comisano, nonostante il cagnolino procedesse nell’attraversamento della strada in maniera molto lenta e visibilissima. A nulla sono valse le urla e i richiami di varie cittadine presenti al momento dell’impatto. Anzi, l’automobilista ha continuato la sua corsa procurando danni ben peggiori al malcapitato animale, fuggendo via una volta resosi conto dell’accaduto, fra la rabbia e l’incredulità dei testimoni.

La LAV Iblea, immediatamente intervenuta, è riuscita a far prestare i primi soccorsi all’animale gravemente ferito e ad assicurare supporto legale, tramite lo Studio Citrella, alle cittadine che hanno prontamente denunciato quanto accaduto ai Carabinieri di Comiso, fornendo la targa del veicolo e la propria disponibilità alla testimonianza.

Prossimamente sarà il Legale dell’associazione LAV, a  presentare ulteriori dati in merito alla gravità delle ferite riportate dall’animale e alla corretta dinamica dell’incidente.