Le dimissioni del sindaco e il ricorso alle urne sono l’unica via di salvezza della città. Lo ribadiscono i consiglieri comunali del Partito Democratico, Pierenzo Muraglie e Giuseppe Roccuzzo dopo gli sviluppi delle ultime vicende politiche bene evidenziate anche nell’ultima seduta consiliare. “La maggioranza politica che ha eletto Rustico non esiste più e questo – affermano i due rappresentanti del PD – è un dato incontrovertibile, nonostante il documento unitario, ipocrita e di facciata, sottoscritto dai partiti di centro-destra sostenga il contrario. Dopo le ultime sedute consiliari ricucire gli strappi è impossibile ed affermare, così come recita il documento della pseudo-maggioranza, che si è pronti a rilanciare con decisione l’attività amministrativa attraverso il criterio della collegialità, significa solo dimostrare di essere attaccati alle poltrone infischiandosene dei problemi della città e prendere in giro gli ispicesi, dato che a decidere in questi anni è stato solo il sindaco.

L’unico effetto vero che abbiamo notato è stato che tutta la maggioranza ha deciso di affidarsi, in Consiglio comunale, all’esperienza del consigliere Mario Santoro che di fatto è diventato il portavoce di tutto il centro-destra, con tanti saluti al rinnovamento e alle ambizioni di tanti consiglieri, trattati come dilettanti allo sbaraglio. Primo cittadino e centro-destra – continuano i due consiglieri democratici – hanno deciso di anteporre alla crisi che colpisce Ispica il potere e l’ambizione personale. Questo è un atteggiamento politico meschino, infantile e miope che ha portato la nostra città al tracollo economico, politico e sociale. Non hanno adottato alcun provvedimento in grado di far ripartire lo sviluppo economico, nessuna mano tesa alle categorie produttive, nessuna capacità di creare le condizioni per dare speranza di lavoro ai giovani, nessuna politica per la famiglia e per le fasce sociali più deboli. Anzi, hanno creato allarme sociale facendo sprofondare nello sconforto i fornitori che non ricevono il becco di un quattrino, i dipendenti comunali che non sanno a quale santo appellarsi per vedere il proprio stipendio pagato puntualmente. Fatti incresciosi mai verificatisi in passato ad Ispica. Ad una assoluta incapacità di programmazione si aggiunge (e questa è una delle responsabilità più gravi) il decadimento della politica nel suo aspetto più nobile, quello di servizio alla comunità. La politica è divenuta tornaconto, affare e pettegolezzo.

Fare politica per questo centro-destra significa solo soddisfare il proprio egoismo, le proprie velleità, i capricci o i bisogni o di un gruppo politico o di un consigliere comunale pur di restare a galla. Questo è il modo di intendere la politica da parte di Rustico e dei suoi accoliti. A causa del cattivo esempio che il centro-destra ha dato negli ultimi anni gli ispicesi si sono allontanati dalla politica e la ripudiano. La politica dell’immagine, dei festini, delle clientele, dei personalismi è miseramente crollata sotto i colpi della crisi finanziaria che il sindaco ha determinato e del malcontento popolare che il centro-destra non riesce più a contenere. Ispica – dicono Muraglie e Roccuzzo – è una città spenta che ha smesso di sognare e che non riesce a dare speranza di un futuro migliore ai giovani e che purtroppo è amministrata da una classe dirigente superficiale il cui unico interesse è quello di ricollocarsi politicamente. Ci chiediamo se dinnanzi alle macerie ed alle rovine di un’esperienza amministrativa così sciagurata, l’on Leontini non abbia pensato di staccare la spina definitivamente.

Il suo silenzio è assordante, anche rispetto alle clamorose affermazioni del coordinatore cittadino del PDL Ferlisi che in un’intervista ad un foglio locale definisce lo stesso Leontini “traditore”. Noi riteniamo che, alla luce degli ultimi accadimenti politici che hanno determinato nei fatti l’implosione della maggioranza e certificato il fallimento politico ed amministrativo del centro-destra, il sindaco debba dimettersi perché questo atto di generosità (sarebbe il primo in sette anni) e nuove elezioni rappresentano l’unica via di salvezza per la città. Solo una nuova e rinnovata classe dirigente che non si sia resa complice della “babilonia politica” di Rustico può avere le giuste motivazioni per tirare fuori Ispica dal baratro in cui è sprofondata. Ecco perché chiediamo che alla base di strategie ben definite e comuni fra le opposizioni, per governare questa fase in Consiglio comunale, ci sia una premessa politica che guardi al futuro, nulla togliendo alla possibilità che, su singole questioni e nell’interesse della città, il gruppo consiliare del Partito Democratico non farà mancare il suo apporto per portare avanti singoli provvedimenti o specifiche misure in accordo con gli altri gruppi di opposizione. Lavoriamo perché uomini e donne seri, motivati e competenti si facciano avanti ed operino con le forze di opposizione che hanno contrastato Rustico in tutti questi anni affinché il clima pesante che si respira in città venga scacciato. L’antipolitica – concludono i consiglieri del PD – non serve, Ispica ha bisogno di una politica sana, non di passerelle, che sappia ridare dignità alle istituzioni”.