Si è costituito presso la Questura di Ragusa il 36enne vittoriese, Massimo Interlici (nella foto), responsabile dell’omicidio di Francesco Nigito e del tentato omicidio dei fratelli del Nigito; fatti accaduti nella giornata del 18 luglio a Vittoria.

Alla spontanea costituzione è seguito l’immediato interrogatorio reso dinnanzi al P.M. di turno, nel corso del quale veniva acquisita agli atti di indagine la personale versione dell’odierno indagato sulla dinamica dei fatti occorsi.

Dal confronto tra le dichiarazioni rese in sede di interrogatorio e le risultanze investigative emerse all’esito dell’incessante attività di indagine svolta dalla Questura di Ragusa – Squadra Mobile e Commissariato P.S. di Vittoria, unitamente al Comando Provinciale Carabinieri Ragusa – N.O.R.M. Vittoria, emergeva una prima sommaria ricostruzione della vicenda.

Il fatto di sangue appariva in un primo momento, salvi gli ulteriori sviluppi delle indagini tuttora in corso, riconducibile a questioni connesse all’attività lavorativa svolta da Interlici, socio di fatto di una società operante nel settore del noleggio di apparati video-poker e distributori di caffè presso svariati esercizi commerciali della zona, nell’ambito del quale pure operano i fratelli Nigito.

Il degenerare di una discussione tra le parti ha portato l’uomo, giunto armato nel luogo fissato per l’appuntamento, ad aprire il fuoco contro le vittime, utilizzando in rapida successione due diverse pistole di piccolo calibro (una 7,65 ed una 9X21) la cui ricerca ad oggi ancora occupa gli inquirenti.

Dei numerosi colpi di arma da fuoco sparati dall’indagato, taluni hanno ferito i due fratelli di Francesco Nigito, che invece è rimasto seriamente ferito all’addome ed è morto dopo qualche ora all’Ospedale, per arresto cardio-circolatorio derivante da lesioni interne.

Sull’esatto movente della vicenda sono tuttora in corso indagini, nell’ambito delle quali verranno altresì esperiti tutti i necessari accertamenti tecnici utili al fine di chiarire la portata delle responsabilità da attribuire all’indagato.

All’esito dell’interrogatorio reso al P.M., valutati gli elementi di prova ed i gravi indizi di reità raccolti dagli investigatori a carico dell’uomo, lo stesso è stato sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria e condotto presso la Casa Circondariale di Ragusa, a disposizione dell’A.G. coordinatrice delle indagini, dott.ssa Federica Messina.

La Procura della Repubblica di Ragusa richiedeva pertanto tempestivamente al G.I.P. competente la convalida del fermo con contestuale applicazione della misura cautelare della custodia in carcere. Proprio stamane è stata celebrata l’udienza di convalida del fermo dinnanzi al G.I.P., dott. Claudio Maggioni.

Hanno invece  lasciato  il carcere di Ragusa le sei persone accusate di “favoreggiamento personale” fermati il giorno dopo i fatti. I due fratelli Gianluca e Giuseppe Nigito, di 41 e 43 anni, fratelli della vittima,  rimasti anch’essi feriti nell’agguato, Enzo e Francesco Giliberto, padre e figlio (il padre operatore ecologico e dipendente Amiu, il figlio che opera nel settore dei videopoker), Giambattista Ventura (soprannominato “Titta u marmararu”) e Rosario Greco, unico incensurato del gruppo.