bue asinello

1) Quando il Parlamento europeo invita l’Italia – mi chiedo se il tono sia di “rimprovero” o di “circostanza” – a modificare la legge 189 del 2002 (la Bossi-Fini), ho la sensazione di assistere alla famigerata scena del bove che dice cornuto all’asino. Oh, che sia chiaro, la bossi fini fa schifo e lo sappiamo tutti. Non solo è immorale, ma nel corso degli anni non si è dimostrata neanche “funzionale” ad una eventuale riduzione dei flussi migratori in entrata (le statistiche positive sono ridicole, se confrontate alle esperienze reali), dunque fa schifo da entrambi i punti di vista politici. Dunque non voglio dire che il Parlamento Europeo stia dicendo una fesseria, o che – per puro campanilismo – solo gli italiani possono lamentarsi delle proprie leggi. Il problema è che l’Europa non ha una legislazione di merito che le consente di poter rimproverare sull’argomento, almeno non prima di aver imposto agli stati aderenti una linea comune…

E dovrebbe farlo con delle normative consone alla giusta eticità richiesta dalla faccenda, dovrebbe prevedere un’equa ripartizione delle spese da sostenere (il costo dell’eticità) e infine dovrebbe fare in modo che le concentrazioni umane di migranti disperati non siano stanzianti solo su suolo italiano. Il Sistema-Europa prevede una legislazione di questo genere? Se sì, essa non è evidentemente applicata (e forse ci si dovrebbe chiedere se possa essere applicabile). Se no, allora occorre pensarla – prima di rimproverare – con tutti i crismi della applicabilità immediata a livello comunitario.

Poi, ovviamente, discendono da questo tutte le considerazioni possibili, sin troppo materiali e forse anche un po’ becere. Evito di dilungarmi su quelle – trite ritrite e inutili – che riguardano l’Italia quale primo livello di frontiera europeo, nei confronti dei migranti nordafricani (il problema non è quello, come già lasciato presagire. Il punto è che manca una normazione per le frontiere, prevista a livello comunitario). Ma ce ne sono delle altre che, malgrado la faciloneria, possono essere interessanti: se siamo in Europa, se facciamo tutti parte del Sistema-Europa, allora è giusto che l’intera Europa debba occuparsi del problema immigrazione (non faccio cenno al termine che si riferisce alla “clandestinità” perché lo ritengo un obbrobrioso appellativo senza significato reale [si può essere clandestini durante le peregrinazioni deambulanti del personalissimo percorso biologico? Non è solo una questione filosofica…il problema si pone da un punto di vista pratico, qualora vogliamo far rientrare tra i termini della materia da discutere anche le tematiche intorno alla cosiddetta globalizzazione: si può essere clandestini in un mondo globalizzato? Si può essere clandestini nel mondo?] ).

Il Parlamento Europeo esamini la coscienza collettiva di gruppo costituito (una attività irreale, ma figurativa, allegorica) e veda se la sua attuale proposta legislativa in materia è in linea con  l’eticità richiesta (richiesta anche da loro stessi nei confronti dell’Italia) e se è sostenibile economicamente che solo un Paese della Comunità (l’Italia, nel caso specifico) possa sobbarcarsi i costi socio-economici di una immigrazione incessante, che non si può e non si deve ostacolare, etc, etc, etc…

 

2) Seconda questione della settimana, torniamo ai fatti nostrani/paesani: Case color verde, prugna, rosso-acceso, arancione-inguardabile, running-dog colour, etc, etc, badate a voi, è arrivata la vostra ora!!! Intendo dire che, probabilmente, a Scicli si sta avviando un progetto per un piano del colore…forse. Cioè, lo deduco dal fatto che la prima fabbrica interessata è probabilmente l’antica chiesa matrice di San Matteo (sapete, lì su, sul colle). Perché, vedete cari lettori di Novetv, se la sbiancatura – forse eccessiva – della chiesa in questione non dovesse dipendere da risoluzioni di questo genere, allora qualche dubbio comincerei a pormelo. Certo ci potrebbe essere una ulteriore spiegazione, ad un periodo di convalescenza si accompagna sempre una colorazione anemica. Ma non voglio far polemica inutilmente, anche perché nulla ne so e ancor meno ne capisco. La stanno intonacando, solo sbiancando? È giusto farlo? Boh, nessuno ci dice niente, e io da qui sotto non capisco… dunque valuteremo, valuterò solo alla fine. Oggi volevo solo sollevare l’attenzione di qualche sguardo cittadino.

Gaetano Celestre