Corteo a Palermo stamattina, con gli oltre 500 ragusani partiti all’alba con sei pullman, per protestare contro il precariato, per il blocco dell’innalzamento illimitato dei requisiti per andare in pensione; per garantire un lavoro dignitoso e un futuro previdenziale ai giovani, superare la disparità di genere e riconoscere il lavoro di cura, garantire una maggiore libertà di scelta ai lavoratori su quando andare in pensione, favorire l’accesso alla previdenza integrativa, garantire una effettiva valutazione delle pensioni, cambiare la legge di bilancio per sostenere lo sviluppo e l’occupazione, estendere gli ammortizzatori sociali, garantire a tutti il diritto alla salute e rinnovare i contrati pubblici.

La manifestazione si è tenuta in concomitanza a Roma, Torino, Bari e Cagliari e Palermo dove i sindacati si sono dati appuntamento alle 8,30  in piazza Verdi.

A protestare anche gli agricoltori con in testa un cappello di paglia e barbe bianche simbolo di una pensione che mai arriverà.

“Non possono sempre i lavoratori a pagare il costo di questa crisi” – ha denunciato il segretario generale della Cgil di Ragusa, Giuseppe Scifo.

Nella prossima Legge di Stabilità ci saranno nuovi interventi di Riforma Pensioni. L’unica certezza è rappresentata dai vincoli di bilancio. Duro l’affondo sulle pensioni della segretaria nazionale, Susanna Camusso, secondo la quale la manovra ha bloccato la legge che adegua l’età pensionabile all’aspettativa di vita, quindi per andare in pensione serviranno 67 anni dal 2019. <<In esplicita violazione degli accordi che erano stati fatti sia sul tema dell’aspettativa di vita sia sul tema della pensione di garanzia per i giovani>>  ha denunciato la leader della Cgil.

Viviana Sammito