medico comiso assenteistaUn medico dell’ospedale Regina Margherita di Comiso, non ligio al suo dovere, deve rispondere di truffa aggravata in danno dell’Asp. Il professionista strisciava il badge ma poi andava alla sala giochi, a cena a casa durante il turno di lavoro. Le indagini sono della polizia di Comiso che hanno avviato un’articolata inchiesta sul caso di assenteismo.  Le indagini non si fermano ad un solo indagato perché gli investigatori stanno vagliando la posizione di altri medici dello stesso nosocomio.

Il copione degli assenteisti è sempre lo stesso. Si entra nel posto di lavoro, si striscia il badge, si perde giusto qualche minuto all’interno della struttura, e poi ci si dilegua in auto. A cadere nella rete della polizia è stato un medico dell’ospedale “Regina Margherita” di Comiso,  che deve rispondere di truffa aggravata in danno dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa.  Una soffiata nel novembre 2013 al commissariato di polizia di Comiso ha fatto scattare l’indagine, i cui risvolti potrebbero avere una portata più ampia, con l’eventuale coinvolgendo di altri medici e infermieri, di cui allo stato attuale, non si ha però ancora alcuna conferma del numero. Il medico indagato, è stato accertato, in modo reiterato nel tempo fino all’agosto del 2015 ha tenuto la condotta illecita, che è stata osservata da uomini in borghese i quali hanno annotato che:

Il 15 novembre alle ore 15:28 l’autovettura del medico era regolarmente parcheggiata all’interno della struttura. Il dottore doveva effettuare il turno dalle 14:00 alle 20:00 e con reperibilità dalle 20:00 alle 08:00 del giorno dopo.  Invece alle 19.15 aveva lasciato l’ospedale quindi tre quarti d’ora prima della fine del turno per andare alla sala giochi.  Il 18 novembre alle 14:10 gli agenti si erano appostati sotto casa del medico, accertando  che l’uomo era uscito da casa alle 14:54 per andare a lavorare ma con un’ora di ritardo, per uscire un’ora prima della fine del suo turno e andare sempre alla sala scommesse. Poi tornava a casa a cenare e alle 23 al “Regina Margherita”  per strisciare il badge in uscita, facendo credere di avere lavorato tre ore in più. La stessa azione del 31 dicembre 2013 quando a capodanno anzicchè trovarsi in corsia era a casa a brindare.  Alla fine dei festeggiamenti era andato a  timbrare il badge in uscita ed era uscito definitivamente, senza passare dal reparto.

L’uomo è accusato di truffa aggravata e l’autorità giudiziaria ha anche disposto il sequestro preventivo di beni per una cifra che si aggira intorno ai 10.000 euro, relativa solamente alle ingiuste retribuzioni ottenute dal professionista e relative al periodo delle indagini al fine di un eventuale risarcimento all’ASP del danno cagionato. L’indagato, secondo l’accusa, ha infatti continuato a percepire anche le indennità relative al lavoro in straordinario, mai effettivamente prestato. Contattato telefonicamente, il direttore generale dell’asp, Maurizio Aricò, ha ammesso di essere a conoscenza delle indagini in corso ed ha anche specificato di essere garantista. Attende le comunicazione dell’autorità giudiziaria, l’esito della conclusione del procedimento prima di adottare provvedimenti contro il medico inquisito. Quest’ultimo sta continuando a prestare servizio.

Viviana Sammito