mario campaillaLa Polizia di Stato – Commissariato di Comiso – ha tratto in arresto Mario Campailla, 52 anni, nato a Vittoria ma residente a Comiso, per inosservanza alle prescrizioni della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza. L’uomo conduceva un veicolo senza patente di guida (revocata in quanto sorvegliato) e non indossava il casco, elemento che lo ha reso riconoscibile immediatamente dai poliziotti.

Ieri nel pomeriggio durante il normale servizio di controllo del territorio gli agenti della Squadra Volante  nell’espletamento delle loro funzioni notavano in Piazza San Biagio, il noto pregiudicato e sorvegliato speciale mentre transitava a bordo di uno scooter.

Campailla sin da subito si mostrava insofferente al controllo asserendo di non aver fatto nulla di grave, forse inconsapevole (la legge non ammette ignoranza) che la guida senza patente costituisce reato. L’uomo era stato comunque reso edotto, con l’applicazione della misura di sicurezza della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, delle prescrizioni a lui imposte, tra le altre cose anche quella del ritiro della patente di guida.

In considerazione delle violazioni di legge da lui commesse, Campailla veniva condotto presso gli uffici del Commissariato di P.S. dove continuava ad avere un atteggiamento irriguardoso e minaccioso nei confronti degli agenti operanti che stavano procedendo nei sui confronti.

Il Questore di Ragusa meno di un anno fa, a seguito della sua scarcerazione aveva sottoposto Campailla alla Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di Comiso, in quanto il soggetto è stato già tratto in arresto per associazione a delinquere di stampo mafioso, aggravata dal possesso di armi anche da guerra. L’associazione riconducibile al clan “dominante” aveva imposto estorsioni nei comuni di Comiso e Vittoria e per questo dopo la scarcerazione nel 2013, il soggetto era stato sottoposto alla misura della libertà vigilata.

Su disposizione della Procura della Repubblica l’arrestato è stato condotto nuovamente in carcere in attesa del giudizio.

In considerazione delle frasi pronunciate all’indirizzo degli agenti per farli desistere dal fare il proprio lavoro, Campailla è stato anche denunciato per resistenza a Pubblico Ufficiale.