Circa 30milioni di euro in arrivo al Comune di Ragusa grazie alle estrazioni petrolifere
- 12 Marzo 2015 - 20:08
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“Il Comune di Ragusa sta per introitare una somma record, mai avuta prima da parte della Regione, in materia di royalties.
La somma si aggirerebbe sui 25/30 milioni di euro. Sono tutti soldi che provengono dalle estrazioni petrolifere ricadenti sul territorio comunale.
Eni, Edison ed Irminio puntualmente versano alla Regione le quote spettanti, che a sua volta gira le stesse al Comune di competenza.
“Mentre da un lato si fa di tutto per denigrare l’attività energetico-estrattiva svolta nella nostra città, di contro si incassano somme rilevantissime che, se utilizzate bene, potrebbero rivoluzionare positivamente le sorti economiche della città – dichiara Peppe Calabrese, componente della direzione regionale del Partito Democratico -. La spesa corrente del Comune di Ragusa in bilancio è poco più di 70 milioni di euro e oggi le royalties rappresentano entrate per oltre 1/3 delle somme che servono a gestire l’ordinario. La città si aspetta o un progetto che investa tali cifre per creare occupazione e tutela ambientale come consiglia la norma, oppure una drastica riduzione della tassazione locale su spazzatura e Imu. Gravissimo se qualcuno pensa di tappare buchi o spalmare nel bilancio di previsione 2015 cifre di questa entità. Il sindaco e la sua maggioranza devono decidere cosa fare sul tema: trivellazioni sì o no. Se assumono, come hanno fatto fino ad oggi, posizioni oltranziste contro, rinuncino ai proventi sulle royalties da perforazioni, diversamente la smettano di fare i finti ambientalisti, nonostante oggi vada di moda, e ammettano che a Ragusa il petrolio è una realtà di sviluppo non trascurabile e pertanto inizino a dare risposte chiare alle aziende che hanno fatto richiesta di autorizzazioni edilizie al fine di costruire piattaforme per perforare. Su future produzioni di greggio – aggiunge Calabrese -, Ragusa potrebbe ancora aumentare i proventi sulle royalties. Serve, insomma, la massima chiarezza. E chi amministra ha il dovere di farla”.