anaDue soggetti hanno ricevuto l’avviso di garanzia dalla Procura di Ragusa per informarli dell’esecuzione di atti irripetibili volti a fare chiarezza sulla causa della morte di una rumena di 23 anni, Ana Bambarac, arrivata giovedì scorso all’ospedale Maria Paternò Arezzo al nono mese di gravidanza e morta dopo il parto, la notte tra sabato e domenica scorsi.

Giovedì, il sostituto procuratore, Monica Monego, ha programmato l’autopsia all’obitorio del nosocomio per accertare i motivi che hanno procurato la morte alla giovane mamma, che lascia una figlia di 4 anni, oltre al neonato.

La polizia di Stato di Ragusa questa mattina ha notificato i provvedimenti emessi dal pubblico ministero per il conferimento dell’incarico al medico legale, Francesco Coco.

La squadra mobile sta sentendo diverse persone informate sui fatti. I familiari della vittima, stamani  in questura, hanno nominato un avvocato per curare l’assistenza legale durante le future procedure. Parallelamente all’indagine della Procura ce n’è una interna disposta dal manager dell’Asp 7, Maurizio Aricò, il quale ha spiegato che ha allertato i tecnici  a provvedere a fargli avere una relazione sul decorso clinico pre – parto della donna, per accertare eventuali responsabilità o se la vittima invece soffriva di altre patologie.

Sembra tuttavia che la donna sia arrivata in ospedale senza alcune criticità.

L’Asp ha anche disposto un riscontro diagnostico che è stato bloccato dalla procura, che ha disposto l’esame autoptico. Sulle condizioni in cui è nato il piccolo, il manager Aricò, ha preferito non esprimersi non confermando se alla nascita era cianotico, com’è emerso da alcune fonti.

<<Non mi risulta sia in pericolo di vita>> ha dichiarato il dottor Aricò, che nel pomeriggio, ha programmato la visita al neonato nel reparto di Neonatologia nello stesso ospedale, dove la sua mamma lo ha dato luce, senza poterlo vedere.  Tutta l’azienda sanitaria provinciale, a nome di Aricò, ha espresso vicinanza alla famiglia di Ana Bambarac.

Viviana Sammito