L’espressività individuale del maestro Franco Polizzi in una silloge potente di inediti. Con evidenza, la sua visione della realtà, la sua arte così perfettamente incentrata nel mondo e di esso evocativa, cattura lo sguardo, lo rapisce, tra colore, luce, bellezza. I dipinti inediti, per lo più realizzati tra il 2018 e il 2019, sono certamente il dono inaspettato che il maestro regala al suo pubblico, un’attesa che si fa più trepidante, desiderosa di conoscere il frutto artistico delle sue preziose pennellate. Sabato 30 marzo al SilvaSuriMuseum nella campagna iblea, alle ore 18.30, l’inaugurazione della mostra “Polizzi.




Visione luce. 1974-2019”, curata da Elisa Mandarà, con l’organizzazione di Salvatore Tumino: l’arte polizziana raccontata in una ricchissima esposizione di 96 opere, tra oli, pastelli e disegni, che resterà fruibile fino al 30 aprile. Aprono il percorso quattro oli datati 1974 e 1975, quando ancora Polizzi, fondatore e membro storico del Gruppo di Scicli, frequentava l’Accademia di Belle Arti di Venezia, selezionati ed esposti alla Quadriennale di Roma del ’75; seguono i pezzi degli anni Settanta; l’arte degli anni ’80 e degli anni ’90, per giungere all’ultimo ventennio creativo dal 2000 a oggi. “Sono fogli di realtà, le opere di Polizzi – commenta la curatrice Elisa Mandarà – fragranti di una bellezza sensuale, che origina dalla visione dei luoghi cari, il mare di chiarità di Sampieri, il terrazzo che affaccia a San Marco, la campagna che lontana Distanze, fino a perdersi nell’infinito lirico”. Restano sempre in primo piano i temi cari all’artista: il paesaggio, la luce. “E’ un’elegia della luce mediterranea, l’arte di Polizzi – spiega Mandarà – che serba tracce di luminescenza impressionistica, a queste preferendo però la deflagrazione della luce”.

Tra le quasi 100 opere esposte, dunque, tutta l’essenza polizziana, desumibile dagli stessi inediti: “Sono lavori in cui è manifesta l’espressività individuale del pittore – conclude la curatrice Mandarà – che corre per la misura poetica dei soggetti, ma anche per il particolare linguaggio soggettivo, carico di valenze vitalistiche.
Il tema infatti si fa puntualmente veicolo di scelte e modi che sono lo stile riconoscibile di Franco Polizzi, le sue vibranti elegie alla bellezza, il suo vigoroso affrontare il problema della spazialità in termini di spazio-colore, su livelli compositivi ma pure emotivi”. Il catalogo della mostra è edito da Edizioni SilvaSuri Museum.




I testi critici e la cura editoriale sono di Elisa Mandarà, il progetto grafico di Attilio Scimone, le fotografie delle opere di Gianni Mania ed Attilio Scimone. I fondi ricavati dalla vendita saranno interamente devoluti all’Unicef, tra i patrocinatori della mostra, e destinati alle principali emergenze rilevate dal Rapporto sull’intervento umanitario (“Humanitarian Action for Children”) dello scorso gennaio.