Cattedrale di Palermo strapiena di gente e di amore, per Totò Schillaci, in occasione dei suoi funerali.

Dopo l’omaggio ininterroto ieri e l’altro ieri, presso la camera ardente, visitata da migliaia di parenti, amici e soprattutto tifosi, oggi l’ultimo abbraccio all’amato calciatore palermitano.

In chiesa circa mille le persone presenti, 800 posti a sedere e 200 in piedi nei transetti. La maggior parte delle persone sono rimaste fuori.

Prima di raggiungere la cattedrale, la salma di Schillaci ha attraversato le strade del Cep, il quartiere d’origine, dove vive ancora Mimmo, il padre dell’attaccante scomparso mercoledi’ scorso. Tanti i residenti presenti, di tutte le età, a cominciare dagli studenti dell’istituto comprensivo «Giuliana Saladino». Molti al passaggio dell’eroe di Italia ’90 hanno pianto e intonato cori da stadio e «Notti magiche», di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato, la storica colonna sonora dei Mondiali italiani.

Il rito delle esequie di Totò Schillaci è stato officiato da monsignor Filippo Sarullo, parroco della chiesa cattedrale di Palermo. Al termine della celebrazione, la benedizione delle spoglie impartita dall’arcivescovo Corrado Lorefice.

“Caro Totò avevi giocato soltanto il primo tempo della tua vita, breve, quasi da tempi supplementari, di 59 anni. E se è vero che non hai segnato il gol della vittoria su questa terra per liberarti dalla malattia, nel secondo tempo, che è durato un istante, quello della morte, nel fischio finale, come deve essere per ogni credente, lì hai giocato la partita più bella della tua vita, hai fatto il passaggio più bello della tua vita, un passaggio non con giocatori altrettanto bravi come te, ma con il numero 1, Gesù, e hai realizzato il passaggio alla vita eterna”. È uno dei passaggi dell’omelia di monsignor Filippo Sarullo.

“Ti sei ritrovato davanti ad una porta – ha aggiunto – ma non come quella di un campo di calcio di serie A, ma ti sei trovato davanti una porta senza traversa, una porta senza pali, una porta senza rete, ti sei ritrovato davanti la Porta della misericordia, la porta dell’amore, la porta della bontà del Padre che, da vero arbitro giusto e inappellabile, ti ha convocato per la partita del cuore, per la partita che non avrà mai fine, che ti ha fatto entrare nella squadra più bella del mondo, che si chiama Paradiso”.

Nelle prime file, in cattedrale, il presidente della Figc Gabriele Gravina, l’ex presidente della Figc, Antonio Matarrese, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e il presidente del Palermo calcio Dario Mirri, che guida la delegazione della società con l’a.d. Gardini. E poi alcuni calciatori del Palermo, Francesco Di Mariano, nipote di Schillaci, Matteo Brunori e Jacopo Segre insieme al direttore sportivo Morgan De Sanctis e al vice Giulio Migliaccio e a una rappresentanza delle giovanili.