Eminenza,
Lei certamente, ha più di chiunque altro, il polso delle difficoltà economiche e di tenuta delle migliaia di famiglie della nostra Provincia.

In questi anni ha percorso in lungo e in largo tutte le comunità della Diocesi di Ragusa e non le saranno di certo sfuggite le capacità imprenditoriali e la laboriosità di questa nostra Comunità.

Ciò nonostante, anche e soprattutto la classe imprenditoriale sta attraversando momenti bui e di forte smarrimento specie guardando al futuro; un futuro che, agli occhi di tanti, è ricco di paura e non più di speranza. Infatti, oltre alle migliaia di aziende costrette alla chiusura e al fallimento, centinaia sono gli imprenditori che meditano come abbandonare il territorio, vivono il presente e coltivano una seria preoccupazione per il futuro.

Ovviamente, a farne le spese sono soprattutto le classi sociali più deboli, la disoccupazione galoppa, le famiglie prive di reddito non si contano più, i giovani vissuti nell’agio, ora col timore del domani, nelle scelte che impone la vita piuttosto che perseguire la strada, magari più faticosa del sudore e dell’inventiva, sempre più frequentemente si lasciano ammaliare e cadono nelle rete pericolosa delle organizzazioni malavitose…, per non parlare dei tanti troppi SUICIDI di giovani padri di famiglia che caduti economicamente in rovina e non riuscendo più a garantire il minimo ai propri cari scelgono questa via ancora più tragica per i “poveri” familiari.

Questo triste quadro a Lei è sicuramente noto, mi risulta che le Parrocchie sono diventati vere e proprie associazioni di carità più materiali che spirituali.

Molti Vostri Parroci ci confermano la quotidiana lunga fila di madri e padri di famiglie in seria difficoltà davanti alle sacrestie per chiedere aiuto ora per fare la spesa, domani per il pagamento delle utenze essenziali o per onorare l’affitto della propria casa, e nonostante gli encomiabili sforzi da sola la Chiesa non riesce a dare sollievo a tutte le richieste.

Come se non bastasse, questo dato è in crescita, infatti sono sempre di più le famiglie che, loro malgrado, vanno giornalmente ad ingrossare le file dei bisognosi…

Eminenza, siamo certi che Ella potrebbe raccontare fatti ed esperienze ancora più tristi e gravi del quotidiano vivere delle famiglie della nostra comunità, ed è per questo che rivolgiamo a Sua Eminenza il nostro appello per l’apertura dell’Aeroporto di Comiso.

Infatti, l’unica infrastruttura pronta in Provincia di Ragusa è l’aeroporto di Comiso, un’infrastruttura in grado di invertire la tendenza economica-sociale della nostra Provincia.

Non siamo tra quelli che pensano che l’aeroporto assuma chissà quanti dipendenti, ma siamo con convinzione schierati e fieri sostenitori di coloro i quali affermano che un grande sviluppo questo aeroscalo lo darà all’indotto diretto e indiretto dell’economia non solo della provincia di Ragusa ma di tutta la Sicilia centro meridionale. Diverse saranno le nuove attività che nasceranno a supporto e tante altre saranno spinte ad assumere nuovo personale…, dando vita ad un’occupazione nuova e sostenibile.

L’Aeroporto di Comiso avrebbe anche una funzione sociale, potrebbe ridare speranza nel futuro e coraggio alle famiglie, alle imprese e ai giovani soprattutto che, magari, potrebbero tornare a “sognare” un futuro anche in questa terra di Sicilia, fatta di sacrifici per un domani solido piuttosto che dover abbandonare famiglia e gli affetti e andare in cerca di fortuna altrove o, ancora peggio, perseguire l’illusione del facile danaro e del lusso frenato ad ogni costo e a qualsiasi prezzo.

Eminenza, lo stato attuale della crisi, di fatto, vanifica anche gli sforzi che giornalmente sopporta la Chiesa nello spingere i giovani a credere e ad investire nella formazione della Famiglia quale nucleo essenziale dell’umanità, infatti, le giovani coppie hanno paura a mettere al mondo i figli perché hanno paura di non riuscire a garantire loro un futuro dignitoso e molte famiglie si stanno disgregando, l’assenza del necessario danaro per garantire i bisogni essenziali della famiglia porta malessere che mina nelle viscere le fondamenta.

Per non parlare, ci costa personalmente, dei tanti Padri che abbandonano moglie e prole alla ricerca di fortuna altrove…

Mons. Paolo Urso, abbiamo la convinzione che anche Ella condivida le nostre riflessioni e siamo convinti che anche la Chiesa da Ella ben condotta in questa provincia debba fare la propria parte. La invitiamo ad abbracciare con ancora più forza le difficoltà delle nostre famiglie e di caricarsi sulle Sue spalle anche il pesante fardello dell’Aeroporto di Comiso come mezzo concreto a favore della nostra collettività.

Riponendo tanta stima nel Suo quotidiano operato e certi che questo nostro dignitoso ma allarmato urlo di aiuto è ben riposto nelle Sue paterne mani, nell’attesa che Sua Eminenza predisponga con URGENZA un incontro ove avremmo modo di incontrarLa personalmente, gradita ci è l’occasione per salutarLa cordialmente.

f.to Giacchi Angelo
f.to Cirnigliaro Giovanni