Da La Sicilia (8 settembre)

di Carmelo Riccotti La Rocca




L’ultimo Consiglio comunale di Scicli sulla crisi, ha fornito diversi e svariati spunti di natura politica. A stuzzicare il dibattito, da questo punto di vista, è stato soprattutto il sindaco che, ripercorrendo il percorso post commissariamento, si è rivolto a più riprese al consigliere del Partito democratico, Claudio Caruso, sottolineando alcuni passaggi dei tentativi falliti per la ricostruzione dell’area progressista in città. “Ritengo- ha detto Giannone- che a Scicli ci sia un campo progressista non ancora maturo, non si può pretendere che sia il sindaco a farsi carico della ricostruzione, anche se personalmente ci ho provato e l’ho fatto credendoci e in buona fede”. Giannone, confermando di essersi speso alle scorse politiche ed europee per il Pd, ha poi affermato anche che non accetta lezioni su questo tema e che nessuno può chiedere al sindaco da che parte sta. “Vorrei – ha affermato Giannone in aula rivolgendosi a Caruso- che nessuno dicesse al sindaco ti dobbiamo dare la patente se sei o meno del centrosinistra, ti dobbiamo dare la patente se sei progressista, a maggior ragione, mi consenta, quando questo tipo di patente me la dovrebbe dare magari un deputato che viene da fuori Scicli e che una storia di coerenza alle sue spalle non c’è l’ha”.

Un passaggio, quello del primo cittadino, che non è di certo passato inosservato ai rappresentanti della segretaria del partito democratico che, infastiditi dal tono utilizzato da Giannone, hanno subito convocato una riunione di segreteria ribadendo che la loro linea sarà quella di opposizione all’attuale governo della città. Quando ha parlato del deputato che viene da fuori, il sindaco non ha fatto nomi, ma è apparso chiaro il riferimento a Nello Dipasquale che, sentitosi chiamato in causa, replica in maniera altrettanto netta e diretta alle parole di Giannone.

“Il sindaco di Scicli- dice Dipasquale- non ha neanche lo stile e la capacità di parlare di fronte ai presenti. Dire di ritrovarsi nel centrosinistra e non riconoscere che esiste un parlamentare che, sottolineo, non è vero che non ha una storia di centrosinistra, ma è uno dei pochi rieletti nel partito democratico, quindi con due mandati, lascia il tempo che trova. Una parte importante del centrosinistra è all’opposizione di Giannone e già lavora per un programma e un candidato diverso da questo sindaco, che al di là dei colori, rappresenta il fallimento della gestione amministrativa della città”. Parole destinate a creare ancora dibattito e che in qualche modo possono rappresentare un ostacolo a quel percorso di ricostruzione di un polo di sinistra tanto auspicato e decantato in prima battuta dal sindaco. Il consiglio di martedì scorso ha suscitato anche altre reazioni come, ad esempio, quella della coordinatrice di Fratelli d’Italia, Margherita Gintoli secondo la quale la strada maestra rimane quella del voto. “La città- afferma la Gintoli- ha bisogno di chiarezza e sincerità e le velate minacce e le accuse sottintese che il sindaco ha lanciato in mezzo alle mille e mille parole che pronunciate, non hanno fatto altro che convincerci ancor di più che la sua amministrazione non è adatta alla nostra città, abbiamo bisogno di meno dottrina e più fatti”.




“Riteniamo opportuno- scrivono invece i giovani di Forza Italia–  un maggior coraggio da parte della politica sciclitana e, soprattutto, del sindaco, il quale dovrebbe, a nostro giudizio, riscoprire ciò che lui stesso ha vigorosamente e validamente insegnato ai suoi alunni, ovvero la capacità di dialogo. Un dialogo che in questi anni è venuto meno con le forze politiche d’opposizione, anche extra-consiliari, e che dovrebbe essere avviato su questioni di interesse generale, con l’esclusivo fine di rendere un pieno servizio a Scicli”.

Il consiglio comunale di Scicli tornerà a riunirsi stasera (martedì) con l’incardinazione del bilancio di previsione.