I film da vedere che parlano di samurai sono così tanti che ti servirebbe un’intera enciclopedia per trovarli tutti. Ciononostante, come in ogni campo anche in questo esistono dei grandi classici, – gli insormontabili, – che devono necessariamente essere visti non solo da coloro che amano il mondo dei samurai di Westworld, ma anche dai semplici appassionati alla cinematografia (o alla cultura in generale). Quali sono le migliori pellicole che parlano di samurai? Scopriamolo insieme.

I 7 samurai (Nome originale: Shichin no Samurai)

Parlando dei grandi classici cinematografici sui samurai non ci si può assolutamente dimenticare di questo capolavoro, girato in Giappone per mano di Akira Kurosawa nel lontano 1954. Si tratta sicuramente del film classico più famoso che parla di questi uomini d’onore: è un capolavoro assoluto e te ne accorgerai sin dai primi minuti. Questa pellicola non solo entra nelle liste dei più bei film di tutti i tempi, ma ti permetterà d’immergerti completamente nelle avventure e nei drammi che presenta. Oltretutto, nel film sono anche presenti degli elementi di ricostruzione storica e un sacco d’ironia sia dei personaggi principali che di quelli secondari. A tutto questo si aggiungono degli accenni a una fantastica (per quei tempi) regia di Akira Kurosawa, il che rende la pellicola immediatamente più bella. Insomma, se ciò che si cerca per una serata di grande cinema è un film sui samurai, i 7 samurai rappresenta sicuramente una delle migliori soluzioni possibili.

Harakiri (Nome originale: Seppuku)

La pellicola è stata girata nel lontano 1962 da Masaki Kobayashi e parla del Seicento, quando lo shogunato fu costretto a portare il Giappone sulla via di una pacificazione violenta. Il film racconta della caduta di moltissimi signori provinciali, caduta che porta alla liberazione di numerosi samurai senza padrone, altrimenti conosciuti come ronin. Sono degli uomini d’onore che vagano per il Paese in cerca di un signore da servire o di una meta da realizzare. Uno di questi è Hanshiro Tsugumo, un samurai che si presenta alle porte di una nobile famiglia giapponese chiedendo di poter terminare la propria vita tramite il rituale suicidio del Seppuku. Tuttavia, il signore della casa non è d’accordo con la sua scelta e proprio da qui si sviluppa il resto del film che da questo momento in poi racconta la storia di un altro samurai. Una storia particolare e spesso strappalacrime che conduce gli spettatori a conoscere meglio il particolare universo dei samurai. Una delle particolarità del film è quella di raccontarti fin nei minimi dettagli la mentalità dell’epoca.

La sfida del samurai (Nome originale: Yojimbo)

Tra i grandi classici cinematografici in grado di mostrare al mondo lo stile di vita e la quotidianità dei samurai nella loro costante volontà di rispetto verso il Bushido, non può di certo mancare Yojimbo. Quest’ultimo è stato girato nel 1961 per mano del già citato geniale Akira Kurosawa. Non lo sanno in molti, ma Yojimbo è proprio la pellicola che un altro regista leggendario, Sergio Leone, decise di prendere ad ispirazione per creare il suo capolavoro: Per un pugno di dollari. La trama si sviluppa intorno a un samurai privo di nome che arriva in una piccola cittadina in cui in quel momento si sta sviluppando una faida tra due potenti membri della mafia giapponese, la Yakuza. L’arrivo del nuovo samurai è destinato a ribaltare gli equilibri e regalare agli spettatori un vasto spettro di emozioni e sensazioni. Yojimbo è anche uno dei film più famosi di Toshiro Mifune. Proprio in questa pellicola l’attore appare in tutto il suo splendore, mostrando quel talento grazie al quale è entrato negli annali della cinematografia mondiale.

Ghost Dog – Ilcodice del samurai (Nome originale: Ghost Dog: The Way of the Samurai)

Tra i pochi classici che non sono stati realizzati in Giappone spicca Ghost Dog – Il codice del samurai girato nel 1999 da Jim Jarmusch. Secondo molti critici, il film non rispetta la tradizione giapponese dei samurai. Per questo la pellicola è stata rifiutata da molti amanti dei film sui samurai originali. Il film ci racconta le avventure di Ghost Dog, un sicario nero di New York la cui particolarità è quella di seguire il Bushido fino nei suoi minimi particolari. Man mano che la trama scorre avanti si scopre che Ghost Dog è un samurai al servizio di un mafioso di origine italo-americana che ebbe l’accortezza di salvargli la vita da bambino. Nonostante le moltissime critiche negative, Ghost Dog viene anche considerato il miglior film di Jarmusch. È assolutamente consigliabile per tutti coloro che sono appassionati alla materia.

Il Trono di Sangue (nome originale: Kumonosu-jō)

Il super classico per l’eccellenza, però, è Il Trono di Sangue girato, di nuovo, grazie agli sforzi dell’immenso Akira Kurosawa nel lontano 1957. Questa storia viene ambientata nel particolare medioevo giapponese ed è stata largamente ispirata al Macbeth di stampo shakespeariano. Ovviamente con una piccola particolarità: in questo caso sono i samurai a essere al centro dell’azione principale. La trama illustra agli spettatori i minimi dettami del codice comportamentale dei samurai, il Bushido. Il resto, beh… conviene vederselo senza leggere la trama, perché nonostante l’ispirazione shakespeariana, essa propone comunque diverse “novità”.

L’ultimo samurai (nome originale: Samurai Rebellion)

Nella cinematografia giapponese c’è stata un’epoca in cui anche delle magnifiche pellicole sono state “americanizzate” e “occidentalizzate” per piacere a un pubblico più vasto. Quest’epoca ha senz’altro segnato anche L’ultimo Samurai, un film realizzato nel Giappone degli anni ’60 grazie agli sforzi di un regista a dir poco geniale: Masayaki Kobayashi. Non bisogna confonderlo con l’omonimo film in cui recita Tom Cruise (anch’esso abbastanza bello anche se privo di fondamento storico). Ne L’ultimo Samurai appare di nuovo Toshiro Mifune che stavolta veste i panni di Isaburo, un samurai a cui il suo signore fa un grandissimo torto. L’eroe, quindi, si ritrova a dover scegliere se seguire il proprio codice d’onore oppure disobbedire al suo signore. In particolare, la coppia Masayaki e Toshiro ci racconta la travagliata scelta dell’eroe, ci trasporta nella sua psiche interiore e ci permette di capirne gli alti e i bassi. Insomma, L’ultimo Samurai non è sicuramente uno di quei film leggeri da guardarsi dopo una dura giornata di lavoro: conduce, infatti, a diverse riflessioni, è un film molto psicologico, ma anche ben adatto a comprendere meglio il Giappone.

Sanjuro

Quando venne girato Yojimbo, esso ottenne un successo così grande che il pubblico volle da Akira Kurosawa un sequel di tutto rispetto e questo arrivò con la pubblicazione di Sanjuro. Il protagonista viene lanciato in nuove avventure e deve superare altri ostacoli. A interpretare i panni del samurai dai mille conflitti interiori è di nuovo l’eterno Toshiro Mifune. A differenza di Yojimbo, questo film include anche una vena ironica non da poco che è facilmente possibile ritrovare ne “I 7 samurai”.

Kill Bill vol.1 e 2 con L’Ultimo Samurai

Infine, non si possono ignorare anche i “recenti classici” realizzati negli Stati Uniti. Tra tutti occorre ricordare il ben noto Kill Bill, un lavoro firmato Quentin Tarantino (un nome, una garanzia) e il già citato L’ultimo Samurai in cui recita Tom Cruise. Sono due pellicole che offrono delle prospettive molto diverse sui samurai, ma dove l’onore viene sempre posizionato al centro della trama.