A Scicli si continua a parlare di quanto è accaduto nell’ultima seduta del consiglio comunale, giorno 20 Febbraio 2020, quando in aula si è trattato l’ordine del giorno riguardante lo scioglimento del consiglio comunale per mafia. Ad oggi, bisogna dirlo, nessun mafioso è stato scovato tra le mura del Municipio. I cittadini si chiedono perchè allora il comune è stato sciolto, se nessuno dei consiglieri o della giunta Susino è stato indagato e condannato? Bisogna insomma far luce su una vicenda che ha buttato fango sulla città e sui cittadini. Chi ha responsabilità? Chi premeva per fa cadere la testa dell’allora Sindaco Franco Susino? Vogliamo ribadire che Franco Susino è stato assolto con formula piena.

A tal proposito la minoranza consiliare ha divulgato una nota stampa, dove si legge: “Registriamo per la cronaca oggi e forse domani anche per la storia che il consiglio comunale di Scicli in data 20 febbraio 2020 ha bocciato a maggioranza un ordine del giorno, ampiamente condiviso dal sindaco, sullo scioglimento del consiglio comunale di Scicli nel 2015.

La cosa, ovviamente, non ci aggrada e siamo certi di essere in ottima e abbondante compagnia, considerato che il civico consesso sulle parole inquietanti e sorprendenti di un consigliere comunale, ormai note ai media, non si è voluto fare chiarezza.

Il salto del fosso da parte del presidente del consiglio comunale, Danilo Demaio, che esita, in una nota, la pratica “scioglimento per mafia” parlando di un “un lutto che la città ha elaborato e deve essere superato”, è stupefacente.

Il giovane Demaio  – si legge nel comunicato – non intende entrare nel merito del giudizio politico di una vicenda, che deve essere chiarita per sapere e capire se un teorema eversivo deciso altrove stava sul cielo della città e ha deciso tutto per tutti portandosi via le rappresentanze democraticamente elette e la dignità e l’onorabilità di una cittadinanza esposta per mesi al pubblico ludibrio sui media nazionali.

E’ un diritto per il cittadino sapere perché tutto ciò è avvenuto?




I lutti sono frutto delle tragedie ed è necessario capire chi ha voluto e determinato quella tragedia. I lutti vanno elaborati – scrivono i consiglieri di minoranza di Scicli -, parlandone e tirando fuori tutte le sensazioni, i fatti e anche le emozioni che li caratterizzano. Se ne prende coscienza, si riconduce tutto sul piano della razionalità ma, i lutti, non saranno mai pienamente superati perché la ferita che lasciano è una ferita che mai potrà rimarginarsi.

Il presidente Demaio nel format “volemose tutti bene” non s’interroga e non svolge sino in fondo il suo ruolo: prende atto di quello che accade in Consiglio in modo insipido e acritico.

Il voto contrario all’ordine del giorno mette però un punto fermo su questa vicenda. Si sono mescolati i ruoli e cambiate le facce tra chi nel “solco” del primato della democrazia oggi valuta lo scioglimento come un lutto nei fatti giustificandolo e accogliendolo senza riserve, e chi ancora, come noi, rimane dalla stessa parte del campo perorando le stesse motivazioni e lo stesso obiettivo del 2015 ovvero quello di ricercare le responsabilità prima morali e poi politiche che determinarono lo scioglimento del civico consesso.

E’ del tutto evidente che non si esaurisce qui la nostra battaglia che rimane una rivendicazione di verità e giustizia. Metteremo ancora in campo tutte le iniziative possibili perché piena luce sia fatta su una vicenda che, al di là del lutto, farebbe comodo a non pochi che cadesse nell’oblio e nella dimenticanza generale.

Confidiamo  – affermano infine i consiglieri di opposizione – nell’operato degli organi preposti a cui esprimiamo la nostra totale disponibilità e collaborazione affinché luce venga fatta.”