armiLa Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha tratto in arresto per detenzione illegale di armi da fuoco, munizioni e ricettazione i pluripregiudicati Francesco, Calogero e Marco Piscopo, padre e figli tratti in arresto. Sono parenti dei fratelli Piscopo condannati per la strage di “San Basilio” del 1999 nata per alcuni contrasti all’interno dell’organizzazione mafiosa “stidda”.

Nell’ambito delle costanti attività investigative della Squadra Mobile di Ragusa, è stato appurato che alcuni appartenenti della famiglia Piscopo, erano in possesso di armi.

Al fine di verificare quanto emerso dall’attività di pedinamento ed appostamento, gli uomini della Squadra Mobile, collaborati anche dai Commissariati di Comiso e Vittoria, hanno fatto un rapido accesso presso la casa di residenza dei Piscopo e nell’attiguo ovile.

La perquisizione è stata particolarmente complessa data la vastità dei terreni di proprietà dei Piscopo e dello stato dei luoghi.

All’arrivo dei polizotti i Piscopo riferivano che non c’era nulla da cercare e che era inutile l’attività degli investigatori impegnati a ricercare armi delle quali era stata chiesta la consegna.

Il tentativo dei Piscopo è risultato vano, difatti dopo diversi minuti sono state rivenute le prime cartucce dentro casa, segno questo che potessero esserci armi, pertanto l’attività è proseguita anche nel caseggiato di pertinenza adibito a magazzino. Uno dei Piscopo ammetteva di detenere un’arma per difesa personale e per difendere le pecore dai cani che talvolta le azzannano. Peccato che il fucile fosse stato rubato anni prima ad un vittoriese; peraltro non è stato consegnato da lui ma trovato da uno dei poliziotti impiegati per la perquisizione. Continuando l’attività di ricerca sono state rivenute altre due pistole, entrambe con matricola abrasa, occultate ma pronte all’uso e perfettamente funzionanti.

Dopo aver concluso l’attività, è stato necessario far sopraggiungere la Polizia Scientifica per un sopralluogo al fine di effettuare i rilievi fotografici dei luoghi del rinvenimento.

PISCOPO Calogero e PISCOPO Marco venivano associati preso la casa Circondariale di Ragusa, PISCOPO Francesco, considerata l’età anagrafica, veniva sottoposto in regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

Le armi oggetto di sequestro sono state inviate alla sezione specializzata della Polizia Scientifica che le comparerà con quelle utilizzate in altri delitti.

“La Polizia di Stato continua l’attività di repressione di ogni fattispecie di reato, sottraendo alla disponibilità di pericolosi criminali, armi e munizioni”.