prostituzione-in-casaLa Polizia di Stato – Squadra Mobile e Squadra Volanti – ha arrestato per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione G.d.S. j S, nato a Belo Horizonte (Brasile) nel 1977.

Dopo la chiusura di 4 case a luci rosse, la Polizia di Stato continua ad effettuare indagini sull’interno fenomeno che affligge il centro cittadino di Ragusa.

In questi giorni numerose le segnalazioni dei cittadini ragusani stanchi di questo via vai di uomini sotto casa che spesso sbagliano a citofonare chiedendo a loro prestazioni sessuali a pagamento.

Dopo le segnalazioni e gli interventi della Squadra Volanti, personale della Sezione Criminalità Diffusa della Squadra Mobile, effettuava un’intensa attività d’indagine con appostamenti e pedinamenti dei soggetti che curavano l’ospitalità delle prostitute e dei transessuali in cambio di denaro.

Neanche 10 giorni fa, durante un’operazione che portava alla chiusura di due case d’appuntamento, la Polizia denunciava l’odierno arrestato che in compagnia di un corriere ragusano aveva avviato case di prostituzione percependo fino a 5.000 euro al mese cadauno.

Ieri durante un predisposto servizio di Polizia voluto dal Questore di Ragusa Giuseppe Gammino, gli uomini della Squadra Mobile monitoravano GdS che in effetti alle 20 accompagnava una prostituta da una casa all’altra in quanto il giorno prima la Squadra Volanti, su segnalazione di una cittadina, aveva identificato dei clienti rumeni mentre uscivano da quell’abitazione dopo aver consumato un rapporto sessuale di gruppo.

Dalle indagini condotte dalla Polizia il quadro della situazione diventava ancora più inquietante, in quanto il brasiliano tratto in arresto, affittava le abitazioni di signore disoccupate del centro storico che all’occorrenza, per una settimana o dieci giorni, lasciavano casa anche tornando dall’ex marito, per poi allocare diverse prostitute extracomunitarie, essendo diventato il punto di riferimento a Ragusa delle donne e degli uomini sudamericani dediti alla prostituzione.

In pratica l’arrestato aveva escogitato questo sistema, locava immobili “in nero” del centro cittadino, successivamente contattava o veniva contattato da quanti interessati a prostituirsi a Ragusa e li assisteva trovandogli alloggio, percependo compensi considerevoli. Il guadagno percepito da ogni soggetto arrivava a 8.000 euro al mese quando l’attività era a pieno regime.

Diversamente le donne che cedevano la propria abitazione, asserivano di averlo fatto per 20 euro al giorno in quanto disoccupate, “costrette” a lasciare casa offrendo il proprio letto a sconosciuti per consumare rapporti sessuali a pagamento.

Dopo aver condotto l’arrestato e le due prostitute in Questura, gli uomini della Polizia di Stato sono tornati nei due appartamenti di via Ecce Homo e Via M. Scribano, apponendo i sigilli riportando il tutto alla normalità.

In corso indagini della Squadra Mobile su eventuali coinvolgimenti dei proprietari di casa per lo sfruttamento della prostituzione, ad oggi solo sanzionati amministrativamente per aver ceduto casa senza alcuna registrazione all’Autorità di Pubblica Sicurezza.

“La Polizia di Stato invita i cittadini a segnalare, agli uffici investigativi della Squadra Mobile o al 113 della Squadra Volanti, la presenza di soggetti dediti alla prostituzione, così da permettere un celere intervento come accaduto ieri”.

 

E intanto proseguono anche le indagini dei Carabinieri della Stazione di Scoglitti per fronteggiare la problematica più volte segnalata dai residenti della frazione vittoriese relativa alla presenza di abitazioni adibite ad esercizio di casa di prostituzione.

Pochi giorni fa, i militari,  a seguito di una lunga attività di osservazione, avevano notato una Punto Bianca, con a bordo due soggetti, parcheggiare davanti alla suddetta abitazione sita in una traversa di Riviera Kamarina, scendendo uno alla volta per recarsi a consumare il rapporto sessuale con la prostituta.

Nella giornata di ieri i militari hanno identificato compiutamente il proprietario dell’abitazione sita in una traversa della riviera Kamarina, al quale è stato contestata la violazione della  Legge Merlin per aver ceduto in uso un immobile adibito a casa di prostituzione, oltre che ulteriori violazioni relative agli obblighi di comunicazione della cosiddetta “cessione fabbricato” all’Autorità di Pubblica Sicurezza.

Si tratta di un 40enne vittoriese con precedenti specifici per reati concernenti la prostituzione, infatti lo stesso era stato denunciato per i medesimi reati nel 2010.

Entrando nell’abitazione i militari della Stazione di Scoglitti hanno altresì identificato due giovani rumene rispettivamente di 23 e 19 anni, di cui una  riconosciuta dai clienti quale prostituta, mentre la più giovane oggetto di una denuncia di scomparsa formalizzata qualche giorno addietro dalla madre presso la Stazione Carabinieri di Gela.

La ragazza ha detto ai militari di non voler far più rientro in Gela dai propri congiunti e di avere invece intenzione di fare rientro in Romania.

Infine, da quanto accertato dagli investigatori, il numero intestato alla 19enne è apparso giorni addietro tra gli annunci di offerte di prestazioni sessuali online nella Provincia di Caltanissetta.

Nell’operazione che ha portato alla cessazione dell’attività di prostituzione i Carabinieri della Stazione di Scoglitti hanno in totale proposto 4 soggetti, di cui due clienti pregiudicati gelesi e le dure giovani rumene, per l’adozione del provvedimento del “Foglio di Via Obbligatorio” dal Comune di Vittoria e frazioni limitrofe, provvedimento preventivo previsto dal nuovo “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione” nei confronti delle persone pericolose per la sicurezza pubblica e che si trovino fuori dei luoghi di residenza, di rimandarvele, inibendo loro di ritornare, senza preventiva autorizzazione ovvero per un periodo non superiore a tre anni, nel comune dal quale sono state allontanate.

L’attività di controllo da parte dei Carabinieri della Compagnia di Vittoria proseguirà nei prossimi giorni.