Le iniziative di recupero dell’ex fornace Penna a Sampieri sono state al centro ieri di una seduta della commissione Territorio e ambiente dell’Ars a Palermo. A settembre è previsto un sopralluogo nel sito e  sarà programmato un incontro anche con il prefetto. I grandi assenti all’incontro sono stati i commissari prefettizi.

Recuperare la fornace Penna a Sampieri, restituire una dignità al monumento industriale, simbolo dell’identità di un popolo. E’ questo l’obiettivo dei deputati regionali, Orazio Ragusa e Giorgio Assenza, i quali hanno avuto un audizione in commissione parlamentareTerritorio e Ambiente  a Palermo. Alla fornace, sotto sequestro perché struttura pericolante, abbandonata dai 70 proprietari che non sono riusciti a trovare un accordo sulla destinazione d’uso,  si tornerà a settembre per un sopralluogo con la stessa commissione e sarà programmato anche un incontro con la prefetta, Maria Carmela Librizzi.

Il sopralluogo è stato disposto per verificare quali interventi sono necessari per avviare l’iter di consolidamento e messa in sicurezza dell’ex fornace Penna. Un sopralluogo da tenere in maniera congiunta con i componenti della commissione Cultura dell’Assemblea regionale siciliana. E’ questa la proposta che il parlamentare,Orazio Ragusa, ha rivolto alla presidente della commissione Territorio e ambiente, Mariella Maggio, a conclusione dell’audizione alla quale era anche presente il soprintendente di Ragusa, Calogero Rizzuto, e l’architetto Salvatore Di Maria, in rappresentanza dell’associazione per la tutela e il recupero dell’ex fornace.

L’unica amara constatazione è stata l’assenza dei commissari prefettizi del comune di Scicli. Hanno, per la seconda volta, declinato l’invito. Il parlamentare Giorgio Assenza, presente all’audizione, ha chiarito che <<verrà inviata una nota ai commissari per evidenziare la necessità di una loro più pregnante azione, per la risoluzione del problema prima che sia troppo tardi>>.

La presenza dei commissari era importante al fine di stabilire quali azioni intraprendere, perché come aveva precisato il sovrintendete Rizzuto, qualche mese fa, è nella facoltà della commissione prefettizia avviare gli atti per l’esproprio, per presentare un progetto di messa in sicurezza e renderlo cantierabile con i finanziamenti dell’Unione Europea.

Ma sulla destinazione d’uso il sovrintendete era andato cauto precisando che si tratta solo di mettere in sicurezza la fornace  per lasciare ai posteri questo bene. Museo di sé stesso: solo turismo industriale. Nessun cinema, ristorante o struttura ricettiva, secondo il sovrintendente Calogero Rizzuto.

Viviana Sammito