Una circonvallazione di disagi
- 21 Ottobre 2011 - 19:49
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Sono iniziati da qualche giorno i lavori di realizzazione della Circonvallazione Ovest di Scicli.
Si tratta di una delle più attese e importanti opere pubbliche degli ultimi decenni. La Circonvallazione Ovest di Scicli congiungerà via Noce, al quartiere Jungi con l’ospedale Busacca, grazie a una grande opera di ingegneria, un ponte a cavallo del torrente Modica-Scicli.
Si tratta di un progetto di poco più di tre milioni e mezzo di euro, firmato dagli ingegneri Alfonso Cannata e Giovanni Stracquadanio e finanziato grazie alla legge 433 del ’91, e un decreto dell’assessore alla presidenza della Regione Siciliana Peppe Drago, deliberato nel lontano 2001 quando era ancora Sindaco di Scicli Bartolomeo Falla.
La circonvallazione partirà dalla via Noce al quartiere Jungi e, costeggiando da una parte la ferrovia e dall’ altra il torrente Modica-Scicli, concluderà il primo troncone sul ponte di via Ospedale. Qui verrà rifatto interamente il ponte costruito negli anni ’50 del secolo scorso. Esso sarà allargato adeguatamente e l’arteria seguirà per un tratto l’asse viario della via Ospedale fino all’altezza della vecchia fabbrica di mattoni, dove una rotatoria permetterà lo svincolo verso destra grazie al secondo tronco (ancora da finanziare) dell’arteria. Questa continuerà fino al sottopasso ferroviario di via Valverde e al torrente Modica-Scicli fino a aggiungere la via Vasco de Gama, che dovrebbe rappresentare la via d’uscita in direzione della Fiumara di Modica.
Purtroppo come si vede nelle immagini registrate oggi pomeriggio (guarda il video sopra), i lavori stanno causando tantissimi disagi ai cittadini che si ritrovano imbottigliati in via dei Lillà. Nei momenti di punta per percorrere 1 km di strada (dall’incrocio di viale 1° maggio e la zona artigianale, al passaggio a livello di via dei Lillà) ci vuole circa mezz’ora, nei momenti di meno traffico, circa dieci minuti.
Luigi Denaro
Uno schifo. Tre quarti d’ora da Piazza Italia al semaforo di Iungi. Con la fiera del martedì di Zagarone poi, è il caos.