“Quanti significati sono celati dietro un abbraccio? Che cos’è un abbraccio se non comunicare, condividere e infondere qualcosa di sé ad un’altra persona? Un abbraccio è esprimere la propria esistenza a chi ci sta accanto, qualsiasi cosa accada, nella gioia che nel dolore. Esistono molti tipi di abbracci, ma i più veri ed i più profondi sono quelli che trasmettono i nostri sentimenti. A volte un abbraccio, quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt’uno, fissa quell’istante magico nell’eterno.  Altre volte ancora un abbraccio, se silenzioso, fa vibrare l’anima e rivela ciò che ancora non si sa o si ha paura di sapere. Ma il più delle volte un abbraccio è staccare un pezzettino di sé per donarlo all’altro affinché possa continuare il proprio cammino meno solo.”

Pablo Neruda

abbraccioSecondo la scienza l’abbraccio favorisce la produzione di Ossitocina ormone peptidico coinvolto  in modo diretto nella creazione dei legami sociali  e nell’aumento della fiducia tra gli individui.  Siamo occidentali! purtroppo non rientra nella nostra cultura  la libertà spregiudicata di un contatto fisico. Una carezza, una mano sulla spalla o anche il semplice sfiorarsi assumono un’accezione molto intima e profonda per alcuni, fino quasi a spaventare,  mentre per altri non hanno la stessa risonanza.  

L’abbraccio secondo parecchi approcci psicocorporei, come ad esempio l’Analisi Bioenergetica di Lowen,  ha un grande potere risanante sul corpo e sulla psiche. Nella maggior parte dei contesti quotidiani NORMALI, provoca ancora imbarazzo e pregiudizio. Questa responsabilità è da imputare ai tabù sociali, che limitano il contatto corporeo a ristrette e intime situazioni. Diventa davvero imbarazzante abbracciare una persona che incontriamo la prima volta, spesso neppure i conoscenti, se non in particolari situazioni altamente emotive e ritualizzate come ad esempio: matrimoni, funerali, vittorie sportive, compleanni, riescono a lasciarsi andare alle CURE dell’abbraccio.

Secoli e secoli di culture e religioni repressive nei confronti del corpo hanno portato la maggior parte delle persone a credere erroneamente che tutto ciò che è “contatto corporeo” sia automaticamente sessuale, producendo individui deprivati sul piano affettivo. In realtà, È catartico abbracciare! L’abbraccio contiene un proprio linguaggio, un linguaggio che non ha bisogno di parole: tramite esso entri in contatto con l’altro in modo silenzioso, scambi suoni, sensazioni, emozioni. Abbracciare è un atto che con, o senza le parole, accetta, riceve, include, libera, perdona, fortifica, rallegra, guarisce, comprende, calma, permette, lascia, sente, consola, esprime, canta, ringrazia e ama. Abbracciare fa bene: ti fa sentire meno solo, ti fa crescere da un punto di vista emozionale, migliora il tuo umore, la tua salute, la tua autostima. L’abbraccio è un alimento per il tuo corpo e per il tuo cuore, è gratuito e non ha effetti collaterali.

“Se ti abbraccio non avere paura.”  è la sensazione che più si desidera attribuire. “Un abbraccio vuol dire “Tu non sei una minaccia. Non ho paura di starti così vicino. Posso rilassarmi, sentirmi a casa. Sono protetto, e qualcuno mi comprende”. La tradizione dice che quando abbracciamo qualcuno in modo sincero, guadagniamo un giorno di vita. “(Paulo Coelho)

In realtà sono proprio le  nostre paure e diffidenze verso gli altri, che spesso ci fanno tenere le  distanze;  fanno sostituire il contatto corporeo, con quello verbale,  appiattendo lo schema emozionale, e, permettendo al tabù della sessualità di prevalere,  provocando nei casi estremi anche patologie socioculturali. La paura dello sconosciuto, dell’ignoto è sempre stata la paura numero uno, la madre di tutte le paure e c’è un solo modo per vincerla: avventurarsi nell’ignoto e conoscerlo, così che esso diventa “noto” e quindi non più temibile.

I tempi sono maturi per vecchi tabù….

Recenti studi scientifici compiuti mediante elettroencefalogramma hanno evidenziato che in due persone che si abbracciano e respirano insieme, anche se estranei tra loro, avviene una sorta di Sincronizzazione celebrale, nel senso che i tracciati elettroencefalografici, inizialmente diversi, divengono simili fino spesso a sovrapporsi. Quale “medicina” senza controindicazioni, riesce a dare tali benefici? Torniamo a scuola allora! frequentiamo appositi laboratori esperienziali sull’argomento, arricchiamo la qualità dei nostri rapporti e scopriamo dimensioni insospettate. Il nostro corpo è uno strumento per comunicare e scambiare calore umano, e accettazione dell’altro, non necessariamente riconduzione sessuale. Accresciamo la nostra comunicazione corporea affettiva. ABBRACCIAMOCI di più.

 “Ecco, prendi te per esempio. Tu sei unico», spiegò la mamma, «e anch’io sono unica, ma se ti abbraccio non sei più solo e nemmeno io sono più sola». «Allora abbracciami», disse Ben stringendosi alla mamma. Lei lo tenne stretto a sé. Sentiva il cuore di Ben che batteva. Anche Ben sentiva il cuore della mamma e l’abbracciò forte forte. «Adesso non sono solo», pensò mentre l’abbracciava, «adesso non sono solo. Adesso non sono solo». «Vedi», gli sussurrò mamma, «proprio per questo hanno inventato l’abbraccio». ” 

David Grossman,  –  L’abbraccio.

Alessia Russo