tonino_solarino[1]E’ la regione Sicilia il luogo della corruzione, della burocrazia folle, del centralismo ottuso e invasivo, della finanza allegra; che ha determinato lo sconquasso della sanità, della formazione professionale, e del territorio; che non ha pianificato le infrastrutture necessarie, che ha sprecato i fondi messi a disposizione della comunità europea, ecc, ecc, ecc!.

E’ l’ex sindaco di Ragusa Tonino Solarino ad affermare quanto sopra. Solarino vuole abolire la Regione e mantenere le province.

E’ la regione Sicilia – dice –  il peggior interprete dell’autonomia tanto che oggi Palermo è molto più distante di Roma in tutti i sensi. E’ la regione Sicilia che ha derubato i territori dal diritto all’autogoverno. Ad una riforma seria si richiede di garantire partecipazione democratica, efficienza dei servizi , contenimento della spesa. Una riforma seria di cui nessuna forza politica parla in maniera sufficientemente organica è: riformare la camera del senato trasformandola nel luogo dove i territori trovano la sintesi degli interessi legittimi e delle identità di cui sono portatori; abolire le regioni come enti intermedi trasferendo le competenze di queste in parte allo Stato, in parte alle province (la proposta dell’on. Nello Musumeci relativamente alla competenze è una buona base di partenza per la discussione) , in parte ai comuni.

Il mondo imprenditoriale, sociale, culturale, formativo – continua Solarino -,  hanno bisogno di avere indirizzi univoci ed efficienti, di interlocuzioni istituzionali certe e controllabili democraticamente, di potere risolvere i problemi laddove nascono .

Relativamente ai costi della politica si parla tanto di ridurre i parlamentari . Sono d’accordo . Con l’eliminazioni delle regione ne elimineremmo alcune centinaia. Poi possiamo discutere di ridurre il numero dei consiglieri provinciali ( 25 consiglieri per la provincia di ragusa sono troppi ) e comunali ( 30 per il comune sono troppi) e il numero degli assessori . Ma queste sono scelte che rappresentano la ciliegia sulla torta. Qui si rischia di parlare della ciliegia e basta!

Ancora una riflessione: la proposta del governo nazionale sull’abolizione delle province ha una sua coerenza, quella regionale sui liberi consorzi che dovrebbero sostituire le province produrrà una serie di effetti negativi facilmente prevedibili: aumento dei conflitti, un rigurgito di campanilismi, aumento della confusione e frammentazione istituzionali di cui sicuramente non si sente il bisogno in un contesto già abbastanza frammentato e confuso !

Infine : nessuno parla dei danni notevoli che subirà il territorio ibleo . Se non avessimo potuto costruire dal basso la provincia italiana di ragusa saremmo in una condizione peggiore dell’attuale. E nel prossimo futuro il rischio ( la certezza) è l’ulteriore smantellamento degli organismi intermedi. Sarebbe motivo di approfondimento per tutti chiedersi come mai oggi le province di Trento, Bolzano e la stessa Aosta (dove provincia e regione coincidono) hanno la qualità della vita più alta d’Italia , o come mai fino all’altro ieri abbiamo potuto parlare di isola nell’isola per Ragusa!!! … La classe politica tutta e soprattutto i nostri parlamentari non si assumano la responsabilità di riforme di corto respiro”.