Il Pubblico Ministero della Procura di Termini Imerese, dott.ssa Elvira Cuti, titolare del relativo procedimento penale, nella mattinata di oggi, giovedì 9 maggio 2024, direttamente presso l’istituto di Medicina Legale del Policlinico di Palermo, dove poi si è proceduto, ha conferito l’incarico di effettuare le autopsie sui cinque operai deceduti lunedì 6 maggio a Casteldaccia, nel Palermitano, nell’ennesima strage sul lavoro, asfissiati in pochi secondi, uno dopo l’altro, nella vasca di liquami dov’erano scesi.

Il Sostituto Procuratore, per ora, ha iscritto nel registro degli indagati solo una persona, il geometra Nicolò Di Salvo, 67 anni, titolare della Quadrifoglio Group, l’azienda di Partinico per la quale lavoravano quattro delle cinque vittime e che aveva ricevuto in subappalto la manutenzione della rete fognaria dall’ex municipalizzata Amap: le ipotesi di reato contestate sono quelle di omicidio colposo, con l’aggravante di essere stato commesso con violazione delle norme antinfortunistiche, e di lesioni personali colpose gravissime, con la stessa aggravante (un sesto operaio è ricoverato in fin di vita in Rianimazione).

La dott.ssa Cuti, quindi, ha affidato l’esecuzione degli esami autoptici a quattro medici legali tutti in servizio nello stesso istituto di Medicina legale palermitano, le dottoresse Stefania Zerbo, Ginevra Malta ed Erika Serena Sorrentino e il dott. Tommaso D’Anna, che hanno iniziato subito con le operazioni sulle salme di Epifanio Alsazia, Giuseppe La Barbera e Ignazio Giordano, mentre nella giornata di domani, venerdì 10 maggio, si procederà su quelle di Giuseppe Miraglia e Roberto Ranieri. I quattro consulenti tecnici della Procura dovranno accertare le cause della morte e, in particolare, chiarire se il decesso sia compatibile con l’inalazione di gas tossici e dovuto ad asfissia: avranno poi novanta giorni per depositare la loro perizia con le conclusioni.

Alle operazioni peritali partecipano e parteciperanno anche altri medici legali indicati quali consulenti tecnici per le parti offese. I familiari di Giuseppe La Barbera (in foto), il più giovane delle vittime, aveva solo 29 anni, per essere assistiti e ottenere giustizia, attraverso il consulente per la Sicilia Alessio Tarantino, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., unitamente agli avvocati Giuseppe Emanuele Greco e Ornella Maria Cialona, e Studio3A ha messo a disposizione il medico legale dott. Mario Guarino. La Barbera, che risiedeva a Villabate, e che lascia la moglie di 24 anni, due figli di appena uno e quattro anni, i genitori e una sorella, peraltro, è l’unico dei cinque lavoratori deceduti che non era dipendente della Quadrifoglio bensì (con contratto interinale) dell’Amap, le sue mansioni erano altre, in quell’inferno non ci sarebbe dovuto essere ed è sceso di sotto andando incontro ad una morte orrenda solo nel generoso tentativo di aiutare i colleghi.

Per i congiunti di Epifanio Alsazia, quindi, è stato nominato come Ctp il dott. Antonio Guajana; per i familiari di Roberto Ranieri l’avv. Sebastiano D’Angelo ha indicato il medico legale dott. Manfredi Rubino. In sede di conferimento d’incarico da parte del Pm non erano presenti altri consulenti tecnici, che potranno comunque essere nominati in secondo tempo: nessuno è intervenuto per l’indagato.

Una volta ultimate le operazioni peritali il magistrato inquirente darà il nulla osta per la sepoltura e le famiglie delle vittime potranno fissare la data dei rispettivi funerali: non ci sarà una cerimonia congiunta.