Grande e convinta partecipazione al sit-in di sabato scorso a Marina di Ragusa, in solidarietà con il popolo afghano indetta dalla Cgil che ha visto l’adesione di numerose associazioni

È ormai evidente il fallimento di vent’anni di guerra per “esportare la democrazia” in un Paese già dilaniato da conflitti e invasioni straniere.

Vent’anni culminati in una resa concordata e consumata sulla pelle del popolo afghano. Il conto di questo fallimento lo pagano gli uomini e, soprattutto, le donne afghane, le più vulnerabili in questo momento, sotto l’attacco e le violenze dei Talebani.




Le notizie che filtrano da Kabul e dalle altre città cadute rapidamente nelle mani dei Talebani sono a dir poco inquietanti. Non è possibile dare credito alle formali rassicurazioni fornite dal governo appena insediato, o a quelle del Governo americano.

È possibile ed è necessario: aprire immediatamente corridoi umanitari per accogliere chi

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