Si delineano i contorni sull’arresto per spaccio di Pieruccio Boschi e dei fratelli Tudisco
- 27 Ottobre 2011 - 13:25
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E’ stata una operazione elaborata in ogni minimo particolare quella che ha portato all’arresto delle tre persone sciclitane, Pieruccio Boschi dipendente comunale di 56 anni con precedenti pare per gli stessi reati di cui è attualmente imputato, e i fratelli Carmelo ed Emilio Tudisco rispettivamente di 51 e 45 anni, proprietari dell’azienda di contrada Barone, luogo ove è stata ritrovata la sostanza stupefacente, nello specifico marjiuana, 19 pacchi di 2 chilogrammi ciascuno per un totale di 38 chiligrammi, tutti ben confezionati e sigillati con del nastro adesivo per evitare infiltrazioni d’acqua che potevano rovinare la sostanza, esternamente i panetti erano avvolti in sacchi nera della spazzatura per non identificare il contenuto.
La marjiuana era ben nascosta dietro a cassette adibite alla raccolta dei prodotti serricoli in un capannone usato dai fratelli Tudisco per la sistemazione dei prodotti ortofrutticoli.
Sono stati i movimenti sospetti dei fratelli Tudisco a dare l’imput agli uomini della Squadra Mobile di Ragusa comandati da Francesco Marino; iniziati i controlli si venivano a delineare piano piano le mosse del terzetto di sciclitani, culminata poi con la perquisizione nel capannone di contrada Barone e l’arresto dei tre spacciatori.
Innanzitutto le frequenti conversazioni telefoniche tra i fratelli Tudisco e Pieruccio Boschi avevano insospettito i militari, inoltre le continue visite notturne dei tre soggetti nell’azienda di contrada Barone di proprietà dei Tudisco, ore in cui è impossibile lavorare nelle serre, avevano dato conferma della anomalia del fare dei tre sciclitani.
Dopo svariati appostamenti e controlli delle forze dell’ordine, veniva disposto un controllo e perquisizione del capannone e qui il ritrovamento da parte degli agenti dell’ingente quantitativo di marjiuana.
I fratelli Tudisco sono stati colti in flagranza di reato, mentre Pieruccio Boschi è stato fermato subito dopo aver lasciato il luogo ove è stata ritrovata la marjiuana, prima che facesse ritorno nella sua abitazione, sita nel villaggio Jungi a Scicli.
Tutti e tre gli imputati dopo le formalità di rito sono stati associati alla Casa Circondariale di Piano del Gesù a Modica alta.
Quello ritrovato è sicuramente il più grosso quantitativo di sostanza stupefacente rinvenuto in provincia negli ultimi anni, gli investigatori stanno indagando sulla provenienza della stessa e come i tre ne fossero venuti in possesso, anche se i precedenti di Pieruccio Boschi, fanno pensare che sia lui il collante tra l’organizzazione estera, da dove probabilmente arriva la marjiuana, e il territorio sciclitano.