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Il Comitato per la riforma e la sospensione delle aste giudiziarie, “No Aste Giudiziarie” ha tenuto ieri un sit-in davanti all’abitazione della famiglia  Starace, in via del Quarantaotto n.191 a Vittoria.

“Un  gesto simbolico per esprimere la nostra vicinanza alla famiglia che lunedì riceverà la visita dell’ufficiale giudiziario” – scrive in una nota il comitato No aste Giudiziarie -.

Il su nominato comitato è costituito da MDA (movimento diritti agricoli Vittoria), FABI (federazione autonomi bancari italiani), on Aiello, sen Scivoletto, Salvatore Artini, cons. Fiorellini, movis (ass disabili), adam (ass disabili), presidente Don Dirosa, coordinatore Marcello Guastella.

La famiglia Starace dovrà dunque lasciare l’abitazione, come è già successo alla famiglia Pacetto, a Scicli.

“La casa è stata svenduta all’asta per un importo di 12.750 euro – afferma ancora il comitato -; una cifra, come più volte detto, che con i ribassi previsti dalla norma vigente mortificano sia il debitore che il creditore favorendo solo chi in un atteggiamento da sciacallo approfitta della situazione. In questo caso – si legge ancora nella nota stampa – ad approfittare della situazione è il direttore della vicina agenzia Unicredit di Vittoria, sig Campagnolo Salvatore.

La cosa lascia perplessi visto che con gli strumenti messi a disposizione dallo stesso Istituto Bancario, Campagnolo può accedere ai dati dei clienti e inquadrarne la situazione economica-finanziaria. Riteniamo però – afferma il comitato No Aste Giudiziarie – che: se non dal punto giuridico la cosa è sanzionabile sicuramente dal punto di vista etico e morale e lede fortemente l’immagine di una multinazionale del credito come la Unicredit”.

Il neo costituito comitato “No Aste Giudiziarie”, pur riconoscendo alle banche il diritto sacrosanto di riavere indietro le poche ed esigue somme ancora concesse in prestito, nel suo programma ha inserito una riforma radicale della esecuzione immobiliare che consenta di evitare ogni gesto di sciacallaggio o di arricchimento da parte di pochi in danno di molta povera gente avendo come ultimo fine quello di tutelare il debitore e garantire il creditore.

Il comitato – si legge in conclusione – auspica che il legislatore intervenga perchè il perdurare di questo clima potrebbe portare a gesti estremi come quello del compianto sig Guarascio che si è bruciato vivo per difendere un bene che aveva ottenuto con lavoro e fatica. Invitiamo coloro i quali credono nei valori e nelle battaglie di civiltà ad unirsi a noi perchè l’unione fa la forza”!

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