turisti maltesi a scicliIl 16 luglio 2015 alle ore 19, convocata da Il Blog di Scicli, si è tenuta nella Casa delle Associazioni sita in Scicli una assemblea cittadina sul tema della imposta di soggiorno. Durante la discussione è stato effettuato un esame comparato delle tariffe vigenti nelle grandi città d’arte e turismo italiane e delle vicine città del sud est Sicilia, tenendo conto  pertanto del contesto territoriale ed economico di riferimento, ma anche dei fattori di promozione territoriale, degli elementi essenziali per la individuazione delle tariffe di servizi in regime di concorrenza,  dell’eventuale destinazione dell’importo confluito nelle casse comunali e del coinvolgimento della Città. Dopo un confronto partecipato, che ha tenuto conto di tutti questi criteri di valutazione, si è deliberato all’unanimità di presentare motivata richiesta di sospensione della delibera commissariale n. 7 del 29 giugno 2015.

PROPOSTA DI SOSPENSIONE DELLA  DELIBERA COMMISSARIALE

Con la delibera commissariale n. 7 del 29 giugno 2015  sono state variate le tariffe e la durata del soggiorno fissate dal Consiglio Comunale nella delibera n.111 del 9 luglio 2014 .

La Delibera Commissariale ha triplicato l’importo dell’imposta per gli alberghi da 1 a 3 stelle, ha raddoppiato l’importo per gli alberghi da 4 a 5 stelle, ha quintuplicato l’importo dell’imposta per i BB,  passando da 0,5 euro al giorno a 2,5 euro.  Forte incremento anche della durata imponibile del soggiorno, che passa da 7 a 10 giorni. Tali incrementi non sono peraltro a fronte di alcun programma di impiego né delle somme raccolte, né di quelle che lo saranno, alimentando tra le altre l’ipotesi di una confusione  fra “imposta” (di soggiorno) e “tassa” (sulle presenze).

Come ogni atto destinato a provocare impatti sull’economia, le principali connotazioni dell’imposta di soggiorno – ammontare, durata del soggiorno, esenzioni, riduzioni, modalità di accertamento, destinazione del ricavato – debbono essere fissate tenendo conto del contesto di riferimento.

Il contenuto della delibera votata all’unanimità nel 2014 dal Consiglio Comunale scaturì da una indagine che prese in considerazione omologhi provvedimenti intrapresi in Città ritenute confrontabili con la città di Scicli.

L’analisi del contesto consente di evitare che gli operatori dell’ospitalità vengano gravati da importi arbitrari e che gli importi dell’imposta siano maggiori di quelli in vigore nelle Città di riferimento. Nel caso di Scicli, queste città sono quelle del sito UNESCO Val di Noto, del sito Siracusa – Pantalica e altre vicine come Pozzallo (Ispica non ha ritenuto sino ad ora di applicare l’imposta). Una analisi facile a condursi mostra che la delibera Commissariale su alcune voci porta Scicli ad eguagliare Roma, raddoppiare su Firenze, addirittura a surclassare Taormina; di conseguenza, il confronto con le città del sud est Sicilia non può che evidenziare quanto Scicli svetti su tutte, acquisendo un assai poco invidiabile primato nel porsi fuori mercato, mentre semmai sforzi andrebbero profusi per allinearsi in una politica tariffaria se non uguale, certamente similare almeno nell’ambito dell’area UNESCO.[i]

Dall’indagine condotta risulta invece che  l’ammontare dell’ imposta ex DC n. 7/2015 appare profondamente scollegato dal contesto e ciò determina un gravame che può essere definito ingiusto, dà luogo ad un fattore di concorrenza negativo a favore delle città vicine e, in definitiva, non contiene presupposti utili al raggiungimento di quello che presumibilmente costituisce il movente principale del provvedimento, ovvero ottenere un gettito maggiore alle casse comunali; di conseguenza, contiene in sé e nella propria formulazione le cause del prevedibile insuccesso.

Anche il momento appare inadeguato, sia per collocarsi nel mezzo della stagione, sia per la carenza di quelle verifiche e di quegli aggiustamenti che sono sempre necessari prima di modificare un provvedimento recente. Fra questi aggiustamenti, quelli mirati alla migliore comunicazione agli operatori coinvolti; fra le azioni da compiere, quelle volte alla riduzione della forbice fra gettito atteso e gettito realizzato. Essendo peraltro il contrasto all’elusione il primo presidio da mettere in atto allorché si intenda agire contro la corruzione.

Non secondaria è la considerazione purtroppo ricorrente nel paese Italia, ovvero che gli Operatori turistici ligi alle regole si troveranno inopinatamente colpiti da un pesante gravame, mentre coloro che hanno ritenuto di operare nel sommerso riterranno di aver avuto ragione.

Rilevante, infine, l’elemento di contrarietà rappresentato dalla mancanza di indicazioni sulla destinazione del gettito dell’imposta, indicazioni che peraltro debbono provenire dalla Società civile e competente.

PQR

Chiediamo:

  1. La sospensione della delibera commissariale n. 7/2014 in ogni sua parte;
  2. la convocazione urgente di un tavolo cittadino per la rimodulazione della delibera e per l’individuazione della destinazione del gettito dell’imposta;
  3. l’avvio della costituzione di una qualificata Consulta del Turismo di Scicli che affianchi il governo della Città sui temi di pertinenza.

 

Il Presidente dell’Assemblea

Guglielmo Palazzolo

Foto: repertorio novetv