scuola cataudella scicliIn occasione dell’ apertura di un centro di accoglienza per immigrati, gestito dalla Chiesa Metodista di Scicli, non sono mancate le polemiche. Alcuni movimenti politici hanno manifestato la loro contrarietà, altri invece si sono sin da subito dimostrati favorevoli.  In questo senso, anche l’ Istituto “Quintino Cataudella” di Scicli ha organizzato una manifestazione che si terrà giorno 8 Novembre 2014, nella quale gli studenti lanceranno il loro messaggio di solidarietà.

Oggi in merito alla vicenda interviene anche “Fratelli d’Italia Scicli”. In un documento a firma dei coordinatori – Antonello Firullo e Bruno Lucenti si legge: “La recente norma sull’immigrazione prevede l’ospitalità di minori immigrati non accompagnati o maggiorenni immigrati, in strutture ubicate nei centri abitativi di ogni città, massimo nelle periferie e che ogni ospite abbia a disposizione circa 9 metri di spazio se trattasi di minore e 7,5 se maggiorenne. Questo nuovo regolamento sollevato dai vertici nazionali in materia di immigrazione mira a non collocare queste persone ai margini della città e soprattutto a impedirne la “reclusione” in un ghetto. In questo modo verrebbero più monitorati e, “controllati”.  Di fatto la recente normativa spiega che, l’immigrato può percorrere le vie centrali della città a piedi e raggiungere i centri di aggregazione a lui più consoni come ad esempio le moschee. Vorremmo focalizzare, altresì – continuano i due coordinatori – l’attenzione sull’ipotetico stravolgimento che queste persone potrebbero arrecare nei centri commerciali di Scicli. Forse qualcuno si preoccupa di tutela di immagine piuttosto che fare gli interessi dei commercianti e credo che la presenza di queste persone non sia una minaccia da cui mantenere le distanze. Crediamo sia fondamentale, tuttavia, garantire un’azione incisiva di ordine pubblico per monitorare le zone ed in questo modo impedire il fenomeno della clandestinità anche se, sempre nel rispetto delle norme italiane, queste persone devono obbligatoriamente essere identificate tramite le impronte digitali.   Riteniamo che si debbano abbassare i toni – concludono Firullo e Lucenti – nel rispetto delle proprie idee e ideologie cercando di sfruttare le risorse e trovare adeguate soluzioni.

Qui a seguire invece il documento stilato dagli studenti del “Cataudella”.

<< Gli studenti del Q.Cataudella hanno deciso di farsi sentire e di rompere il silenzio in virtù delle ultime manifestazioni di RAZZISMO nel nostro territorio.

La nostra non vuole essere una protesta ma un messaggio di integrazione e crescita culturale alla città di Scicli. Noi studenti ci poniamo contro ogni forma di DISCRIMINAZIONE.

Vogliamo riportare le parole di una nostra ex compagna che ha perfettamente colto il messaggio che abbiamo deciso di diffondere : “Tutti quelli che si preoccupano per i bambini vorrei che riflettessero sul fatto che può essere più un bene che un male mostrare loro che esiste un mondo al di fuori della loro nicchia felice, e vorrei che insegnassero ai loro figli a cercare di accogliere e capire il prossimo, piuttosto che a temerlo, esattamente come vorrebbero si facesse con loro. A tutti quelli che continuano a parlare male senza dire sostanzialmente niente, vorrei spiegare che è la chiusura a generare chiusura, che se siete ostili verso qualcuno questi non potrà fare altro che essere ostile con voi, che se non date la possibilità di integrarsi a coloro che emigrano è colpa vostra se non vedono altra strada che quella della delinquenza. Tutti, “prima gli italiani”, dovrebbero dire semplicemente “prima le persone”, perché non possono e non devono essere dei confini geografici a decidere chi deve star bene e chi deve star male”>>.

L’appuntamento dunque per l’8 Novembre, alle ore 9.30 nel piazzale del campo sportivo “C.Scapellato”, da dove partirà un corteo in direzione centro storico di Scicli, in Via F.M.Penna, dove attraverso varie forme d’arte (musica e danza) gli studenti si faranno portavoce di un messaggio di solidarietà verso i prossimi. La città è invitata a partecipare.

Alessio Agolino