Da La Sicilia del 4 dicembre




Nonostante c’è chi provi a buttare acqua sul fuoco, tra Scicli Bene Comune e il resto della maggioranza l’incendio oramai sembra essere diventato indomabile. Dopo un breve periodo di calma apparente a gettare benzina sono stati i coordinatori del movimento di sinistra con un documento al vetriolo. Scicli Bene Comune inizia il comunicato ricordando l’origine e le finalità del movimento e poi via subito con un attacco al primo cittadino Enzo Giannone.

“Tutti i militanti di SBC – si legge nel comunicato- condannano in modo fermo e deciso gli insulti e gli attacchi fatti dal sindaco nei confronti dei nostri consiglieri Edoardo Morana e Resi Iurato”. Ma di quali insulti e attacchi si parla? Per quanto grave sia questo passaggio, i protagonisti della vicenda preferiscono non specificare i casi in questione, tuttavia sembra si tratti di Sms al veleno inviati da Giannone ai due consiglieri di SBC dopo che questi hanno annunciato la fuoriuscita dalla maggioranza. Superato il passaggio degli insulti, SBC passa poi alle questioni di scontro con il sindaco.

“Nei giorni scorsi – dicono – siamo stati accusati di essere favorevoli alla chiusura dell’Ospedale Busacca. Niente di più falso ed inesatto. Il futuro di un presidio ospedaliero non viene determinato né da un Sindaco né tantomeno da un semplice consigliere comunale o da un partito politico. Tutto viene stabilito dal Piano Sanitario Regionale che in base ai parametri stabiliti dal Ministero della Salute classifica i vari ospedali”.

Un altro passaggio chiave del comunicato di Scicli Bene Comune è dato dalla risposta all’assessore Lino Carpino che non ha approvato la scelta del movimento di lasciare la maggioranza dimettendosi dallo stesso e rimanendo all’interno della giunta Giannone.  SBC precisa come, specie nei primi mesi di governo, sia stato lo stesso assessore a chiedere la fuoriuscita dalla giunta non condividendo i metodi e le scelte dell’amministrazione; “Come mai improvvisamente – si interroga il movimento- scoppia questo attaccamento al ruolo istituzionale?” Per SBC il maldestro tentativo di Carpino di spaccare il movimento è fallito chiarendo anche come, sui temi più importanti, come ad esempio quello dell’Acif o Truncafila, il movimento c’è stato ed ha agito in maniera compatta. Se c’è una cosa che a Carpino non va giù è l’allusione all’attaccamento alla poltrona.

“In questo senso – afferma- hanno sbagliato persona, prova ne è che quando il movimento mi ha chiesto di uscire dalla giunta ho subito presentato le dimissioni, ma allo stesso tempo ho lasciato SBC non condividendo tale scelta che, preciso, è stata assunta da una piccolissima parte degli iscritti del movimento. Dopo le dimissioni dal movimento ho accettato le deleghe e l’ho fatto per senso di responsabilità e per dare continuità al lavoro intrapreso. È vero che nei primi mesi sono stato spesso in disaccordo con il sindaco, ma poi ci siamo capiti e abbiamo iniziato a lavorare in sintonia. Sulle manifestazioni ricordo che sono stato sempre io a mettermi davanti e a lavorare per le autorizzazioni del caso. Il fatto è che SBC sta dimostrando di essere una forza politica incapace di governare, prediligendo sempre di stare all’opposizione”.