Scicli – Sac. Ignazio La China: Al Calvario non c’è stato nessun furto di campana!
- 23 Settembre 2012 - 17:41
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Signor Direttore,
mi permetto di fare con forza una smentita rispetto a quanto è stato da voi pubblicato questa domenica 23 settembre.
Al Calvario non c’è stato nessun furto di campana!
Forse non tutti sanno che la Chiesa del Calvario, per il Diritto Canonico, rientrando nel territorio della Parrocchia di san Giuseppe, è posta sotto la giurisdizione del Parroco di san Giuseppe, che ne è quindi il Rettore responsabile (come lo sarebbe della stessa chiesa della Croce, se questa fosse ancora adibita al culto).
In veste di Rettore del Calvario, da quando sono parroco di san Giuseppe, mi sono sempre adoperato per la sua manutenzione e il suo mantenimento per il culto. Ogni anno infatti la chiesa è aperta dal Giovedì al Sabato Santo e vi si svolgono il tradizionale pellegrinaggio dei sepolcri e gli altri riti della sepoltura del Signore.
Purtroppo però la chiesa, essendo collocata sul fianco della collina della Croce e quindi distante dal centro abitato, negli ultimi tempi è diventata il luogo e l’oggetto di atti di vandalismo.
Per due volte il portone è stato divelto e spalancato (e si vedono ancora le tracce: per cui chi afferma che il portone è intatto non lo ha visto di persona): una volta sono stati rotti tutti i vasi di vetro dei fiori e un’altra volta accesi tutti i lumini.
Sia dentro la chiesa che fuori ho trovato mozziconi di sigarette. E non solo.
Sono state divelte nel marzo scorso un pò di tempo prima della giornata del FAI le reti alle finestre che impedivano l’ingresso delle colombe col risultato di ritrovare, dopo averla pulita tutta la chiesa sporca del guano delle colombe. E le reti sono state tolte perché (su confessione di uno dei protagonisti che vi è rimasto dentro per mezza nottata non riuscendo ad uscirne) ho saputo che una delle prove di coraggio di questo gruppo di vandali era il calarsi dentro dalla finestra nella chiesa e starvi quanto più possibile al buio.
La campana è stata sempre oggetto di bravate, specie il suonarla nella notte per spaventare la gente: dopo aver tolto il battaglio, allora lo “sport” era diventato il tiro a segno con le pietre: per farla suonare. E più grossa era la pietra più forte certo era il suono. E così la campana è stata tutta segnata e scalfita dalle pietre. E il mucchio di pietre ai piedi del campanile testimonia il numero delle “suonate”..
A ciò si aggiunge un altro divertimento. Da quando è stata fatta la strada per la Croce col muro a secco, il gioco è quello di far rotolare giù le pietre di copertura (che non sono tenute dal cemento) del muro sul tetto della chiesa e sul campanile e sul sagrato: è già qualche decina di metri di copertura che è stata fatta rotolare giù.
Questo ha scalfito anche la base del campanile, su cui ultimamente ci si divertiva ad arrampicarsi per toccarne la sommità. Nel mio ultimo periodico sopralluogo ho visto che il legno che sosteneva la campana era tutto tarlato e rovinato e correva il rischio di spezzarsi da un momento all’altro e lo stesso ferro che serviva da mozzo, dato che vi salivano coi piedi sopra, correva il rischio essendo vecchio e arrugginito di uscire dai gangheri e di far cascare la campana (di circa 30 chilogrammi) addosso a qualche giovinastro.
Per senso di responsabilità e per evitare incidenti ulteriori, allora ho deciso di intervenire intanto con la rimozione della campana che è stata affidata ai tecnici della ditta Capanni per una sua pulitura dalle scalfiture provocate dalle sassaiole.
Tutto ciò dietro autorizzazione dell’Ufficio dei Beni culturali della Curia vescovile di Noto.
Essendo poi la campana dell’anno 1786 (porta la scritta fatta con l’elemosina di Pietro Carnemolla) ed avendo la responsabilità della sua conservazione (una sua perdita a causa di una incrinatura renderebbe la campana irrecuperabile ed inservibile), e perciò non essendo consigliato di nuovo un suo collocamento nel sito di prima, perché si ripresenterebbero verosimilmente gli stessi inconvenienti che hanno spinto a levarla, suggerivano la sua collocazione nel campanile di San Giuseppe e l’impianto nel vecchio campanile, dopo la sua messa in sicurezza, di una sua copia: tale ipotesi ha ricevuto il suo benestare dalle Autorità competenti.
Non si era data comunicazione pubblica di tale fatto perché si è ancora in attesa dei preventivi per tutto un progetto di restauro che dovrebbe interessare anche la sicurezza del campanile, il nuovo portone della chiesa e l’impianto di elettrificazione e si voleva fare il lancio dell’insieme alla prima data opportuna.
Come vede, signor Direttore, nessun mistero!
Anzi, a rassicurla, e con lei anche l’estensore dell’articolo e il suo misterioso informatore che con una telefonata al sottoscritto potevano chiarire tutto prima di montare lo scoop. (cui prodest? Ci si chiede. Non è stata questa di oggi una bella pagina di giornalismo!): nessuno al Calvario ha smontato sanitari, per il semplice fatto che essendo una chiesa dentro una grotta (dei primi del .500) non c’era nessun bagno o bidet da portare via. Ma forse chi ha dato la notizia al Calvario non c’è mai stato!
Mi perdoni il tono risentito (ma lei capirà!) che non intacca la mia amicizia e la mia stima personale per lei e per il suo servizio d’informazione.
Distinti saluti, Sac. Ignazio La China
Rettore della Chiesa del Calvario
bartolo trovato pmm
Caro padre La China,
premessa;nel rispetto della sua persona,nel rispetto per l’abito talare da Lei indossato e per rispetto verso la mia religione cattolica,uso sempre non accusare e non giudicare a priori,solo Dio e’ deputato a questo arduo compito.Nessuna accusa su di Lei,ma sono un po’ perplesso per il suo tacito operato in merito alla rimozione della campana di cui in oggetto,ho sporto denuncia pubblica tramite social network e mass-media,perche’ da 46 anni la mia eta’, che quella campana e’ la’ e per detto dei miei nonni e bis nonni e’stata sempre la’ e mai nessun pietruzza tirata l’ha mai danneggiata.Mi affido al Suo buon senso e spero di rivedere presto la campana al suo posto,dico altrimenti e non e’ una minaccia ma soltanto un anticiparLe che mi faro’ promotore di iniziative ,informando organi competenti in materia.La saluto e La ossequio sia fatta la volonta’ di Dio.
P. La China
Gentile Signor Trovato, non ho il piacere di conoscerla.
Mi dispiace che lei, che per un verso mostra di conoscere la situazione del Calvario, non però abbia sentito il dovere di venire anzitutto a parlare con me del problema, prima di diffondere sul network notizie false e tendenziose di cui potrebbe anche essere chiamato a rispondere per vie legali insieme al giornalista che le ha diffuse.
Ma non scrivo né per minacciare o rinfocolare polemiche.
Sinceramente mi sarei aspettato un plauso e un ringraziamento per il mio interessamento e non un’accusa!
Se la campana malauguratamente fosse caduta addosso al giovinastro di turno allora di chi sarebbe stata la responsabilità? Mia, sua o dei suoi nonni?
Quello che è stato fatto e si vuole fare è proprio per la conservazione di un luogo caro alla tradizione e non certo per uno scempio.
O secondo lei sarebbe meglio continuare a far giocare i nostri giovincelli con la campana e a farsi le canne al Calvario?
Le assicuro che tutto è stato fatto secondo le norme relative alla tutela dei beni culturali di interesse religioso appartenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche emanate dalla Conferenza Episcopale Italiana che all’Art. 2 comma 4 trattano dei casi in cui il mantenimento in situ dei beni non ne garantisca la sicurezza o non ne assicuri la conservazione, e all’Art. 6 comma 4 trattano del caso in cui i beni non possano essere mantenuti nei luoghi e nelle sedi di originaria collocazione o di attuale conservazione, per cui- d’accordo con il vescovo diocesano -, si può decidere per l’opportunità della collocazione dei beni stessi presso altri edifici aperti al culto, qualora gli stessi siano idonei a garantirne la conservazione.
Oppure si doveva fare prima un referendum o interpellarla per sentire le sue preferenze?
Le sue parole esprimono un giudizio, nonostante la sua excusatio non petita, fortemente critico nei miei confronti e contengono la neanche velata minaccia di future azioni nei miei confronti. Tutto ciò mi addolora: veda, io sono sicuro che, dati i tempi che corrono e i problemi seri in cui siamo immersi e le vere guerre di cui purtroppo siamo impotenti spettatori, che Scicli non abbia nessuna necessità di un’altra guerra per una campana, pena la condanna al ridicolo a cui noi due ci esporremmo.
Perché invece, dato che si professa amante della tradizione, non ci da una mano a mantenerla, ma quella vera e non le sue caricature! Perché non ci aiuta a riprendere il culto al Calvario con più frequenza? L’impianto elettrico che vogliamo fare va proprio in quella direzione! Perché non ci aiuta a mantenere il sentiero pulito e sicuro per agevolare i visitatori che potrebbero essere di più di quelli che al presente si scoraggiano a salire per l’incuria del sentiero? Perché non ci aiuta a fornire la chiesa di un portone nuovo, dato che questo sta crollando? Ecco, se proprio vuole fare una sottoscrizione, perché non la fa per queste intenzioni?
Credo che sarebbe un modo più costruttivo di affrontare la questione.
Il mio sogno è quello di rifare il sentiero, illuminato e con le stazioni della via crucis fino alla chiesa. O a lei interessa solo buttare pietre, e non solo sulla campana!
Se lei vuole, sarò felice di darle tutte le delucidazioni in proposito.
Nella speranza di poterla conoscere di persona per chiarire ogni equivoco.
Sac. Ignazio La China
bartolo trovato pmm
Egregio.Padre La China ,con ammirazione leggo quanto da lei commentato rimango veramente lusingato per il suo amore per la Campana e per i luoghi di cui sopra,Io dal mio canto sono innamorato della mia Scicli del culto delle tradizioni e delle sue bellezze architettoniche,non sono un amministratore,non sono un politico,non sono e non posso essere un benefattore,sono un umile operaio,amo Dio la famiglia e i valori sani della vita,rispetto le persone a partire dai miei simili,ai meno abbietti per arrivare fino ai patrizi,questo solo per descriverLe la mia persona e la mia condizione economica,non vedo come potrei aiutarLa a ripristinare i luoghi del cosi detto “Cravanio”,l’unica cosa di cui dispongo e’la volonta’ e due braccia forti per lavorare ,quindi potrei rendermi utile solo per i lavori manuali.Riferendomi ai Suoi articoli che regolano la conservazione dei BB CC ecclesiastici non sono esperto in materia ma per mia cultura personale approfondirò,aggiungo che nessuna offesa,nessuna diffamazione da parte mia ha leso la Sua persona ,la mia e’ stata una libera denuncia del fatto avvenuto,pensando che qualcuno avesse rubato la campana ,visto che la notizia della rimozione per la conservazione della stessa non e’ stata da Lei pubblicata,non serviva e non servira’ nessun referendum per risolvere i problemi ,spero che il buon senso prevalga da ambo le parti e mi auguro che possa rivedere splendere la campana nel suo sito originale.La ossequio Bartolo Trovato (u figghiu i memmu i l’uogghiu)cosi’ Le viene meglio individuare e capire chi sono.