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L’Oraculum ha iniziato a svelare le sue visioni d’arte e a dare i suoi responsi alla collettività. E lo fa attraverso un percorso che si snoda all’interno di una chiesa consacrata.

E’ Scicli la città che Site Specific e C.A.R.M.A. hanno scelto per inaugurare il primo archivio di video-arte del Sud Italia.

Si inizia con artisti di grande rilievo, alcuni dei quali hanno vinto importanti concorsi internazionali. Il progetto artistico, nato dall’idea di Sasha Vinci e Lino Strangis, ha preso il via all’interno della Chiesa di Santa Maria della Consolazione, ribattezzata “Site Church”, affascinante esempio di arte barocca. Ma “Oraculum” non sarà un archivio statico. Sarà in continua evoluzione e per tale motivo diventerà una video-installazione itinerante, arricchendosi dei nuovi contenuti selezionati dai critici e curatori di C.A.R.M.A. in collaborazione con Site Specific. Questo primo appuntamento ha avuto inizio con “Drammaturgie in Metamorfosi” a cura di Lino Strangis e Veronica D’Auria. Una selezione di opere collettive e monografiche accompagnate da note critiche e storiche.

In mostra Nhieu Do, Guglielmo Emmolo, Igor Imhoff, Arash Radpour, Lino Strangis, Miao Xiaochun, Tian Xiaolei, Zhou Yi. La loro video-arte racconta mondi in continua evoluzione, che cambiano velocemente, senza sosta, trovando però nuovi spunti da cui ripartire, sviluppando tutto in alta definizione, consentendo così allo spettatore di immedesimarsi ed immergersi all’interno di una progettualità artistica che si trasforma in coscienza collettiva. Come nel caso dell’opera “Disillusion” del notissimo Miao Xiaochun dove corpi danzanti mostrano evidente la loro evanescenza, la loro tendenza a scomparire senza lasciare tracce della loro esistenza. La precarietà e l’estrema fragilità dell’essere in vita emergono fortemente in questa animazione in cui le presenze incontrate si dissolvono in bolle di sapone simboleggiando la transitorietà connaturata all’esistenza. Ed ancora “Unexpected Hero”, realizzato da Zhou Yi, con le musiche di Ennio Morricone, ci racconta un’odissea audiovisiva di un eroe/anti-eroe, di un novello Ulisse che viaggia in mongolfiera all’interno di un paesaggio surreale popolato da icone e personaggi mitici tramite la re-interpretazione dei quali l’artista si confronta con alcuni dei fondamenti della civiltà occidentale, ormai parte anche dell’immaginario globale e quindi pure cinese. L’opera del romano Arash Radpour, dal titolo “La creazione”, punta tutto su una delle componenti essenziali della vita, cioè l’acqua. Elemento vitale per eccellenza, fonte primordiale di vita, è ambiente e teatro del video composto da forme fluttuanti che creano coreografie liquide. “Figure” in continua trasformazione con forme e sembianze alle volte riconoscibili per poi dissolversi divenendo “altro”. Una danza acquatica che diviene metafora del cambiamento. In mostra anche alcuni artisti siciliani come Guglielmo Emmolo, che presenta “Caos/phaos #2”, dove corpi luminosi in viaggio attraverso un “c(a)osmo” senza ormai centro, tra lampi abbaglianti in un oscuro paesaggio di una dimensione altra, raccontano la lotta tra forze opposte che si combattono, si contaminano e si contraddicono: luce vs buio, ordine vs disordine.

L’invito che i direttori artistici di “Oraculum” è quello di venire a scoprire tutto il percorso di video-arte all’interno della chiesa, con una serie di installazioni che sfruttano le nicchie nascoste delle navate laterali, tra opere d’arte e riferimenti sacri che rendono straordinaria l’esperienza del singolo visitatore.

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