Scicli: Lo sfogo di uno sportivo
- 24 Ottobre 2012 - 15:53
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Riceviamo e Pubblichiamo
Scrivo queste mie considerazioni come spunto di riflessione per tutti quelli che amano lo sport amatoriale. Da circa due anni gli impianti sportivi del nostro Comune sono tutti, o quasi, inagibili o del tutto fatiscenti.
Chi scrive è un giovane (di idee) e vecchio di mezza età che si sente addosso la responsabilità di essere traino e promotore di iniziative che portino lo sport amatoriale sciclitano verso una direzione di crescita e sviluppo e sopratutto momento di incontro, di confronto e stimolo, proprio come era quando ho iniziato la mia avventura sportiva.
Nella vita ho ricoperto quasi tutte le cariche sportive e praticato diversi sport amatoriali. Per citarne alcuni sono stato un discreto giocatore di calcio fino ai 18 anni, dopo ho intrapreso la carriera arbitrale in F.I.G.C.(federazione italiana giuoco calcio) ottenendo apprezzabili risultati all’età di 28 anni. In seguito ho avuto l’opportunità di diventare allenatore di calcio con un patentino che, in quegli anni, mi permetteva di allenare fino alla serie “D” nazionale. Parlo della fine degli anni settanta e buona parte degli anni ottanta.
A quei tempi non mi interessavo solo di calcio, ma anche di pallacanestro, judo e karate ,ping pong, atletica leggera e ginnastica per il tempo libero. Sono stato, infatti, istruttore della F.I.D.A.L. (federazione italiana di atletica leggera), istruttore di calcio di base con l’U.P. SCICLI. Ho rivestito anche la carica di presidente della prestigiosa società “FERNADO CIAVORELLA”con tutte le mansioni che si possono svolgere in una società sportiva, sobbarcandomi notevoli sacrifici oltre che dal lato personale anche a livello economico.
Ho guidato l’attività sportiva dei giovani e in particolare della prima squadra creata dall’U.P. SCICLI del Dott. BARTOLO GUCCIONE. Nel 1980 sono stato uno dei promotori dell’A.I.S. (arbitri indipendenti Scicli) per la direzione del torneo “ENDAS” di quei primi anni e con il proposito di organizzarlo e portarlo fino ai nostri giorni.
Tutto questo nel recente passato fatto con passione, dedizione e sacrificio anche finanziario per le mie possibilità. Il torneo amatoriale da me e altri organizzato è stato sempre senza fine di lucro come i principi della nostra associazione.
Veniamo adesso ai giorni nostri. Negli ultimi 5 anni si sono succedute diverse anomalie, una di queste la formazione di un gruppo di arbitri, staccatosi dalla nostra costola, chiamatosi GNAIS, che subordinando lo sport al solo guadagno e alla ricerca di sponsor, ne ha snaturato il significato e sopratutto il valore, creando uno sport amatoriale business, senza regole certe e senza sicurezza.
Mi rivolgo agli sportivi amatoriali ma anche ai nostri assessori allo sport che si sono succeduti in questi anni e che hanno guardato più alla parte politica rispetto a quella fondamentale di diffondere la cultura sportiva nella riscoperta del piacere di praticare lo sport.
Mi preme a questo punto sottolineare, sia agli sportivi, sia ai nostri amministratori, che una comunità civile vive meglio quando si hanno strutture sportive idonee allo svolgimento di una attività fisica. Voglio ancora porre all’attenzione dei nostri ”cari politici” che l’argomento come sport amatoriale è da porre all’attenzione di qualsiasi discussione che riguarda la società locale e non parlare inutilmente di quisquiglie prive di fondamenta.
Questo mio sfogo è dovuto all’impasse che regna in questo momento nello sport amatoriale del Comune di Scicli e in particolare alla mancanza di impianti sportivi idonei alle varie attività sportive, alla mancanza di impegno nel valorizzare e mantenere adeguate le strutture sportive già presenti.
Chi scrive è un uomo che ha dedicato tutta la sua vita al mondo sportivo (come già detto componente del C.O.N.I. provinciale – ex arbitro F.I.G.C. – ex allenatore di calcio – ex presidente della società “Fernando Ciavorella” – ex istruttore F.I.D.A.L.) e che spera ancora in una rinascita del panorama sportivo Sciclitano.
ELIO COTTONE