comune di scicli facciataSindaco voltagabbana?

Consiglieri voltagabbana o “statisti” impegnati in accordi programmatici?

Chi governa adesso Scicli? Chi sono i consiglieri che dichiarano di aver sottoscritto un accordo programmatico affidato ad una Giunta comunale tecnica? Si può parlare di ribaltone dei voltagabbana? E’ verosimile pensare che questi signori rimarranno attaccati alle poltrone fino alla scadenza del mandato di Susino?

Per rispondere a queste domande, bisogna prima comprendere meglio il fenomeno dei voltagabbana. Chi può essere definito tale?

Il dizionario italiano definisce voltagabbana chi cambia facilmente idee o opinioni o muta il proprio comportamento in modo da trarne il massimo vantaggio.

Possiamo così definire i consiglieri che stanno appoggiando Susino, cioè il concorrente rispetto al loro candidato sindaco Armando Cannata, che hanno chiesto voti nelle liste del  centrosinistra e che ora si sono convertiti sulla via di Damasco?

Fortunatamente i cittadini di Scicli sono molto più intelligenti di quanto alcuni politici pensano e sono in grado di dare le giuste risposte a queste domande.

Da parte nostra proviamo un sentimento di “tristezza” per tutti quei consiglieri comunali che hanno cambiato le proprie idee, dimenticando quelle del proprio partito, passando da uno schieramento all’altro, sostenendo (con un accordo programmatico) il sindaco eletto da una diversa coalizione, contribuendo non poco ad allontanare ancora di più i cittadini dalla politica.

Chi, come noi, è ancora convinto che il voto è un contratto tra elettore ed eletto ed è più importante di un contratto commerciale, in questo nuovo scenario politico forse passa per un ingenuo.

Pazienza, continueremo a pensare che un patto con gli elettori è più importante di qualsiasi “poltrona” e di ogni “favore”. Nella pratica comune chi disattende un contratto commerciale può essere denunciato. In politica sembra che, invece, tutto sia   possibile: chi ignora un contratto elettorale non rischia nulla, anzi di solito ci guadagna. E’ ritenuto del tutto legittimo il cambio in corsa di idee, opinioni, partiti. Si può appoggiare prima un candidato sindaco di centrosinistra e poi di centrodestra, si può essere eletti in un partito e subito dopo dichiararsi indipendenti. Questo è il “secolo” dei gruppo misti, dei furbi, dei falsi moralisti e degli approfittatoti. Loro sono sempre i “buoni”, i “giusti”, “i salvatori”. Tutto può essere giustificato nel nome della “stabilità”, degli “accordi programmatici”, del “rilancio”.

Dove sono finiti i partiti?

Un tempo quando non si seguiva la linea del partito, quando alcuni consiglieri decidevano “autonomamente” di appoggiare un sindaco diverso erano subito espulsi.

Oggi, sembra che tutto sia possibile. I segretari di partito (anche di quelli che ottengono grande fiducia dagli elettori) scelgono di non vedere e di far finta di niente, non considerano più l’istituto dell’espulsione.

Tutto sembra lecito, nel nome dei numeri. Ci si sta trasformando in ragionieri molto attenti allo spread finanziario e molto meno a quello democratico. Tanto, per giustificare tutto questo, come scrivono alcuni consiglieri in documento, c’è l’operazione “lifting delle buche” per le vie cittadine. Viva l’operazione lifting, viva la coerenza, viva la moralità!

       I GRUPPI CONSILIARI

     UDC, TERRITORIO, LIBERI E CONCRETI, PATTO PER SCICLI