Scicli – “Io raggirato dalla Banca”: La tragica storia di Francesco padre senza lavoro che ora rischia di perdere la casa e minaccia soluzioni estreme
- 8 Marzo 2013 - 18:10
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Quella che segue è la disperata storia di un padre che ha perso il lavoro e adesso rischia di perdere anche la casa, una storia come ce ne sono tante in questo periodo, ma Francesco (questo è il suo vero nome) ha tentato di pagare i mutui arretrati riscattando l’assicurazione sulla vita, ma la banca non avrebbe applicato la legge in materia di sospensione delle rate e lui adesso minaccia soluzioni estreme.
Di seguito pubblichiamo la lettera integrale:
“Sono un cittadino di Scicli che ha sempre lavorato,ma purtroppo agli inizi del 2012 ho perso il lavoro,mi ero comprato una casa nel 2002 con un mutuo fatto da Banca -Omissis, pagato regolarmente fino al 2012, andavo in banca per farmi bloccare le rate con La legge 28 giugno 2012 n.92, che serve per sospendere le rate fino a 18 mesi, il vice direttore della Banca di Jungi mi diceva che per applicare la legge dovevo coprire le rate scadute, io mi sono impegnato a coprirle riscattandomi un’assicurazione sulla vita fatta per gli studi dei miei due figli, facendo direttamente il bonifico in banca. Il vicedirettore al ricevimento del bonifico, mi avvisa per dirmi che le rate erano state pagate, allora io vado in banca con la relativa documentazione per bloccare le rate, chiedo del vice direttore e mi riceve, al momento di presentare la documentazione mi dice che la banca ancora non aveva aderito alla legge. Purtroppo non avendo un lavoro non ho potuto pagare. Giorno 28 febbraio 2013 mi arriva l’ atto di precetto che se entro dieci giorni e non oltre dalla notifica non pago le seguenti somme circa 17.028,36 euro, scrivo testuali parole:
Con espressa avvertenza che in mancanza, trascorso il termine predetto, qualora il debitore non paghi, si procederà ad esecuzione forzata sottoponendo a pignoramento il sopradescritto immobile ipotecato.
Ora, arrivati a questo punto, con due bambini, uno di 10 anni ed uno di 7 anni, per garantire loro un tetto, non mi resta che suicidarmi, cosi che l’assicurazione in caso di morte del contraente paga il debito, che comunque non è un suicidio ma un omicidio della banca.
COSI’ I MIEI FIGLI, AVRANNO IL DOLORE DI AVER PERSO IL PADRE MA ALMENO AVRANNO UN TETTO DOVE RIPARARSI”.
Lettera Firmata
xxx
il suicidio non fa scattare il premio, in questo caso alla banca non addebiterebbero alcunché!! non fare sciocchezze inutili!
guglielmo
Non risolvi nulla suicidandoti….vedi di riuscire a chiarire la situazione “bancaria”cercando di far valerr le tue ragioni…..
yyy
Non si conclude niente con il suicidio, anzi poveri figli dovranno pagare loro.
Comunque ormai provo disgusto ogniqualvolta vado a fare operazioni in banca.
E’ diventata insopportabile la presunzione di certi direttorini e di impiegatucce addette
al credito. Guardano gli imprenditori con la puzzetta sotto il naso, e questo dà veramente
fastidio.