I sottoscritti consiglieri comunali Bernadetta Alfieri e Marco Causarano,

considerato

che Scicli, specie negli ultimi anni, sta vivendo un rinnovato rilancio turistico dovuto ad un sempre maggiore flusso di viaggiatori che vuole visitare il centro storico della città;

che, parallelamente a questo fenomeno, si è favorevolmente assistito alla nascita di numerosi esercizi commerciali e di attività ristorative collegate e funzionali a tali flussi turistici;

che, tuttavia, la mancanza di regole e discipline comuni nell’arredo e nell’allestimento degli spazi esterni ha fatto si che ciascun esercente assumesse iniziative personali ed autonome al riguardo;

che tale condizione pone la nostra classe politica dinanzi al bivio tra garantire uno sviluppo ordinato e armonico con il contesto artistico del nostro centro-storico ed una crescita indisciplinata, lasciata alla mera iniziativa dei privati, ciascuno secondo le proprie esigenze ed il proprio gusto personale;

che, peraltro, gli stessi esercenti turistici nei mesi scorsi hanno chiesto che l’Amministrazione Comunale intervenisse per disciplinare la materia, rilevando come “fin tanto che la politica non ci dirà in che modo ed a quali regole dobbiamo ispirarci per arredare le vie pubbliche del paese, ciascuno di noi potrà attenersi solamente alle proprie idee ed alla possibilità delle proprie risorse per perseguire quello che è un obiettivo legittimo: rendere migliori e più funzionali le nostre attività (cfr. lettera alla stampa  a firma di Enrico Russino, noto imprenditore del settore);

che, parimenti, anche tanti altri cittadini hanno sottoscritto un pubblico appello lanciato a mezzo stampa per richiedere un intervento sulla questione, mentre i quotidiani e gli altri organi di informazione hanno riservato ampia spazio alla tematica che risulta essere di stretta attualità;

rilevato

che l’art. 52 del Dlgs n. 42 del 2004, Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, (cd. Codice Urbani), disciplina l’esercizio del commercio nelle aree di valore culturale stabilendo che “i comuni, sentito il soprintendente, individuano le aree pubbliche aventi valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico nelle quali vietare o sottoporre a condizioni particolari l’esercizio del commercio”;

che, proprio nell’anno 2012, la città di Scicli ha festeggiato il decennale del riconoscimento della Via Mormino Penna e del Palazzo Beneventano come beni protetti dall’Unesco, appartenenti all’Umanità;

che recentemente l’ambasciatore permanente di Malta all’Unesco, Ray Bondin, ha dichiarato come “Occorre da tempo che nei luoghi protetti dall’Unesco vengano applicate le linee imposte dai piani di gestione che riguardano: valorizzazione, fruizione del bene, diffusione della cultura classica, servizi di accoglienza turistica, oggi assai carenti, e altro ancora. Di tutto questo purtroppo oggi in Sicilia non c’è nulla. Senza i piani salta tutto, compreso le nuove opportunità di lavoro professionale” (Cfr. Società editrice Umberto Allemandi & c. spa);

che, ormai, appare inconfutabilmente acquisita dagli sciclitani e, recentemente, riconosciuta dai turisti, la consapevolezza di un centro storico fra i più caratteristici della Sicilia barocca.

Tutto quanto innanzi premesso e considerato, i sottoscritti consiglieri comunali, oggi più che mai, in una fase che ci vede ancora in tempo per governare questo importante processo di sviluppo, considerano improcrastinabile un intervento regolamentare per disciplinare questa fase di transizione, mediante l’adozione di un “Regolamento di spazi e arredi urbani” o di “Dehors”, che metta ordine e regole nell’utilizzo degli spazi esterni delle nostre vie da parte di imprenditori e cittadini:

propongono

–        che l’Amministrazione Comunale disponga la redazione di apposito “Regolamento di spazi e arredi urbani” o di “Dehors di disciplina della strada”, conferendo agli Uffici Comunali competenti l’incarico di redigere tale piano urbanistico o che, in mancanza di professionalità adeguate all’interno dell’ente, conferisca incarico ad un progettista riconosciuto in materia al fine di provvedere in merito;

–        che, in particolare, tale regolamento dovrà disciplinare tutti gli elementi singoli o aggregati, mobili, smontabili o facilmente rimovibili, posti in modo funzionale ed armonico sullo spazio pubblico o privato, gravato da servitù di uso pubblico, che costituiscono, delimitano ed arredano lo spazio per il ristoro all’aperto ad uso di un locale di pubblico esercizio di somministrazione, come statuito dalla legge 25 agosto 1991 n. 287.

–        che la proposta di tale regolamento venga predisposta nel minor breve tempo possibile e, comunque, non arrivi in Consiglio Comunale più tardi della primavera prossima, al fine di garantirne l’approvazione al massimo consesso cittadino dello strumento urbanistico in argomento prima dell’inizio della nuova stagione turistica, anche al fine di salvaguardare gli esercenti privati ed evitare che gli stessi possano eseguire nuovi investimenti non in linea con le previsioni del redigendo regolamento urbanistico.