Alle prime ore dell’alba  oltre 30 Carabinieri della Compagnia di Modica hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Catania dal Gip del Tribunale etneo.

Il provvedimento cautelare ha interessato due sciclitani sul cui conto sono emersi gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di estorsione aggravata perpetrata in danno di un imprenditore di Scicli al quale, nel corso degli ultimi mesi, sono riusciti ad estorcere beni materiali per un valore di oltre 10.000 euro.

Si tratta di Franco Mormina (foto a sinistra), sciclitano di 43 anni, operatore ecologico, e del suo coetaneo Giacomo Fidone(foto a destra), Sorvegliato Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di Scicli.

L’emissione dei provvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria è giunta al termine di una articolata attività investigativa condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Modica con l’ausilio determinante di intercettazioni telefoniche che hanno permesso di evidenziare come i due arrestati si siano recati a più riprese presso l’attività commerciale della loro vittima per convincerla a cedere loro gratis una autovettura del valore di oltre dodicimila euro.

La vittima, dopo essere stata picchiata, è stata ripetutamente minacciata di gravissime ripercussioni qualora avesse avuto l’ardire di opporre resistenza o di minacciare l’accaduto alle Forze dell’Ordine. In tal caso gli avrebbero bruciato il negozio o, ben più grave, avrebbero attentato alla sua vita.

Le indagini hanno, quindi, permesso di far luce su uno spaccato della vita sciclitana che da oltre 10 anni non faceva registrare simili episodi delittuosi e per i quali i Carabinieri, nel prosieguo delle indagini tese ad accertare l’esistenza di altre eventuali vittime di estorsione, confidano di ottenere l’appoggio della cittadinanza sciclitana sinora restia a collaborare con le Forze dell’Ordine.

Mormina e Fidone sono accusati di concorso in estorsione con l’aggravante prevista dall’art. 7 del D. Legge 152/1991 ossia per aver agito con modalità tipiche del c.d. “metodo mafioso”. Al termine delle operazioni di fotosegnalamento eseguite presso la Compagnia Carabinieri di Modica i due arrestati sono stati tradotti presso il carcere di Catania Bicocca ove nei prossimi giorni verranno interrogati dal GIP del Tribunale etneo.

I Carabinieri stanno eseguendo perquisizioni delegate dalla Procura Distrettuale di Catania per documentare altra attività illecita posta in essere dai due arrestati. Sono state sottoposte a sequestro una Porsche Boxter, un BMW x5 ed un’Alfa Spider, nonché l’Audi A3 estorta al commerciante. Le auto sono state trovate nella disponibilità degli arrestati.