Piangere sul latte versato non ha molto senso, una volta pubblicato un decreto sulla Gazzetta Ufficiale c’è poco da fare se non recriminare sugli errori fatti. Che ci sia in atto un ammutinamento dell’ospedale Busacca è cosa risaputa da tempo, le proteste e i sit-in non sono serviti e, quando c’era da contare nei posti del potere, nessuno ha saputo far valere le ragioni di questa causa. Il Pronto Soccorso di Scicli potrà trattare solo codici verdi, per i casi più gravi bisogna andare a Modica, Ragusa e Vittoria.

Visti i tagli e gli accorpamenti attuati dalla regione, ci si potrebbe anche fare una ragione della scelta intrapresa dall’assessorato alla sanità, ma quello che più dà fastidio è quando questi provvedimenti mandano a farsi benedire ogni tipo di logica, come se non fossero redatti da esseri umani in carne e ossa. Mi spiego: Chiudete il pronto soccorso? Almeno medicalizzate e potenziate le strutture del 118. Pare che ieri sia accaduto un fatto emblematico che fa comprendere bene il concetto: Un uomo si sente male a Cava D’Aliga, viene chiamato il 118, ma siccome l’ambulanza di Scicli è impegnata in altro intervento, deve intervenire il 118 di Modica che arriva nella frazione balneare dopo circa 20 minuti. Il 118 non ha nell’organico un medico, gli operatori prelevano il malato e iniziano la corsa verso l’ospedale di Modica. Nessuno ha capito che il povero uomo ha in corso un infarto, si continua la corsa senza che  si attui un pronto intervento per infartuati, il malato peggiora sempre più. Per farla breve l’ambulanza arriva a Modica dopo 20 minuti e il malato, ormai in stato di incoscienza, viene salvato per miracolo. Tutto questo sarebbe accaduto se a bordo dell’ambulanza ci fosse stato un medico? Pensate se si trattasse di un trauma grave e in poco tempo si deve decidere se trasportare il malato in elisoccorso a Catania o meno, passerebbero ore.

Quindi, prima di tagliare il pronto soccorso bisognava rafforzare il 118 perchè con la salute dei cittadini non si può giocare.

Carmelo Riccotti La Rocca