Si è conclusa domenica sera la tre giorni dedicata alla studio dei progetti circa le possibili fruizioni del colle San Matteo, con particolare riguardo al sito rupestre di Chiafura e alla antica chiesa matrice di San Matteo.

Un evento di significativo spessore culturale che ha visto la prestigiosa partecipazione di tre importanti nomi del panorama dell’architettura e del design europeo: Oriol Capdevila dello studio MBM arquitectes di Barcellona, Joao Gomes da Silva, dello studio Global Arquitectura Paisagista di Lisbona, Margareta Berg designer e imprenditrice di Matera, ideatrice del concept dell’albergo diffuso tra i famosi Sassi  materani, patrimonio Unesco.

I tre ospiti hanno fatto da guida, con la collaborazione dell’ingegner Calogero Vinci dell’Università di Palermo e l’architetto Chiara Nifosì del Politecnico di Milano, a tre gruppi di progettazione costituiti complessivamente da 36 tra professionisti e studenti del settore tecnico, molti dei quali cittadini sciclitani.

Durante l’evento sono state avanzate le differenti proposte dei tre tutor, diversi nelle loro idee ma accomunati dall’obiettivo della riqualifica di un importante luogo storico della città. Dalle grotte come spazi polivalenti in cui svolgere attività culturali, didattiche e artistiche di Capdevila, al recupero della sentieristica già esistente e alla nascita di però urbani, realtà già diffusa che si basa sul concetto di condivisione e comunità, proposte da Da Silva. Altra idea è quella di trasformare parte delle grotte (circa 30) in veri e propri alloggi di “lusso” basati però sul rispetto della tradizione, grazie ad un lavoro di recupero e restauro degli elementi già presenti.

L’idea che sottende i tre progetti è quella di restituire il colle San Matteo con tutto il complesso dei beni (chieda, Chiafura, Castellaccio, Castelluccio) alla città.

E’ iniziato così un cammino che vedrà sviluppare e presentare le conclusioni da parte dei tre protagonisti del workshop e che costituiranno le basi per la definizione del progetto di fattibilità tecnico-economica, la cui bozza è stata presentata dall’ingegnere Vittorio Mastrorilli.

Prossimo appuntamento per la città sarà al convento del Carmine dove, nell’ambito della manifestazione “Open” organizzata dall’Ordine degli Architetti di Ragusa dal 24 maggio all’1 giugno, saranno esposti i tre progetti sviluppati durante il workshop.

Chiafura 2019 ha suscitato l’interesse di gruppi bancari che puntano alla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, già impegnati in collaborazione con altre città storiche.

L’amministrazione, inoltre, sul tema sta approfondendo possibili iter da intraprendere e parteciperà nei giorni del 24 e 25 maggio ad una convention, dove saranno illustrati progetti fondati sul partenariato pubblico-privato.

“Siamo aperti ai privati, ma con giudizio- spiega il sindaco Enzo Giannone- Non è pensabile che coi fondi pubblici si possano mettere in sicurezza, in tempi sostenibili, i sette livelli di Chiafura. Se non vogliamo l’opzione zero, ovvero l’abbandono come negli ultimi 60 anni, serve un coinvolgimento dei privati nel recupero del sito”.

Natasha Gambuzza