Da giorni, dopo le “annunciate” dimissioni dei consiglieri Bramanti, Marino e Miceli, leggiamo di dichiarazioni rese alla stampa, nelle quali gli stessi consiglieri invitano tutto il Consiglio Comunale a rassegnare le dimissioni.

Riteniamo irricevibile la proposta di dimissioni volontarie, se legata agli accertamenti in atto su presunte infiltrazioni mafiose al Comune di Scicli, poiché ci sentiamo estranei a contestazioni di tale genere.

Anzi, le considereremmo un atto di viltà nei confronti di quei cittadini che ci hanno votato proprio per assumere decisioni, anche in condizione di confusione politica e mediatica come quella attuale.

A questo punto – però – diciamo con altrettanta chiarezza che non ci stiamo più a questo gioco del  “detto/non detto”, ad allarmi paventati ma mai spiegati, a frasi volutamente lasciate in un’aurea di pericolosa ambiguità!

A cosa si riferiscono i consiglieri comunali succitati quando dicono che “Il consiglio comunale non può stare a guardare in silenzio, quasi come se fosse ostaggio di un sistema poco chiaro e molto chiaccherato”?

Ancora, a chi si riferiscono quando definiscono l’“Apparato burocratico dell’ente: purtroppo, sovente scarsamente qualificato avvilito e incrostato, nel suo agire, da pluriennali e poco trasparenti inamovibilità” ? Perché non lo hanno modificato in sei anni di loro governo?

Ed ancora riportiamo la frase con cui dichiarano “Oggi come ieri noi prendiamo le distanze da tutte queste situazioni a dir poco chiacchierate e poco trasparenti”,  per chiedere quali sono le situazioni chiaccherate e poco trasparenti a cui fanno riferimento?

Infine, la domanda che poniamo vuole essere chiara e precisa: i tre si dimetteranno perché contestano scelte politico/amministrative della Giunta o del Sindaco (e questo è un conto!) oppure perché hanno timore di uno scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose?

In questo secondo caso, visto che le indagini sono ancora in corso, hanno elementi precisi per temere lo scioglimento, oltre quelli che tutti noi abbiamo appreso dalla stampa?

Se i tre parlassero in forza di ulteriori elementi conosciuti, infatti, riteniamo che abbiano l’obbligo politico di portare tutti noi e l’opinione pubblica a conoscenza di questi fatti, mentre abbiano l’obbligo giuridico (se non lo avessero ancora fatto) di riferire tali circostanze alle Autorità competenti.

Se tutto ciò non dovesse essere, però, riteniamo che – dopo tali affermazioni – proprio i tre abbiano l’obbligo morale di dimettersi, perché con le loro parole hanno vanamente ed infondatamente delegittimato le Istituzioni di cui essi stessi fanno parte e che costituiscono le massime rappresentanze politiche cittadine.

Non è ammissibile che esponenti del Consiglio Comunale (specie il Presidente che ne ha la rappresentanza e lo raffigura agli occhi dell’opinione pubblica) utilizzino linguaggi poco chiari, per lanciare messaggi incomprensibili a tutti noi.

Per tutte queste ragioni, attenderemo con impazienza che – nelle prossime ore – arrivino i chiarimenti richiesti.

Scicli, 25 settembre 2014

I consiglieri comunali Pd

                                                                                                              Marco Causarano e Gianpaolo Aquilino