di Carmelo Riccotti La Rocca

Alla fine il magistrato che ha presieduto la commissione elettorale riunita da Martedì scorso nella sezione n 1 della scuola elementare di San Nicolò, ha deciso che il premio di maggioranza spetta alla coalizione collegata al neo sindaco eletto Enzo Giannone che, inizialmente, si era attestata al 38%. Una settimana di lavoro per assegnare i seggi è il segno di una legge elettorale, la n 17 dell’11 agosto del 2016, che lascia spazio a molte interpretazioni e che forse è stata concepita troppo frettolosamente ritornando indietro come un boomerang anche a chi l’ha voluta fortemente come PD e Udc. La commissione ha dunque dato ragione a quanti sostenevano che per l’assegnazione del premio di maggioranza si doveva fare riferimento alla legge n 35 del 97 modificata solo in parte dalla nuova riforma approvata in estate dall’Ars, riforma che non specifica nulla in materia di attribuzione dei seggi, ma che indica come soglia da raggiungere per l’attribuzione del premio, per le liste collegate al sindaco, quella del 40% non precisando se da questa percentuale vadano computati o meno i voti delle liste che non superano la soglia di sbarramento del 5%. La riposta il magistrato l’ha trovata quindi nella legge elettorale del 1997 che a sua volta, nello specifico, è supportata da una nota esplicativa, la n 154, che chiarisce tale punto affermando che i voti dati alle liste che non hanno superato lo sbarramento vanno scomputati, così si abbassa il numero dei votanti e la coalizione collegata a Giannone passa dal 38 ad oltre il 40%. L’opposizione ha tentato fino alla fine di far rivedere alla commissione la decisione assunta, l’Avvocato Nino Gentile, rappresentante di lista per il PD, ma in difesa di tutta la coalizione a sostegno di Rita Trovato, ha posto in essere una serie di osservazioni che muovono dall’interpretazione del termine “voti validi” che, secondo l’avvocato, non possono non includere i consensi dati dagli elettori anche se andati a liste che non hanno superato lo sbarramento.

(nel Video l’intervista a Gentile)

Per quanto concerne i voti validi la legge utilizza un metro diverso per i consensi dati al sindaco, per il quale sono inclusi tutti i voti, compresi quelli andati alle liste che non hanno superato la soglia e, come detto prima, per i voti di lista. A questo punto ci si chiede se non sarebbe stato più opportuno dare all’elettore due schede, una per il sindaco e una per le liste, anche perché se un elettore avesse voluto votare solo il candidato in consiglio e non il sindaco avrebbe rischiato, in altissima percentuale, di vedersi annullato il voto.

A svegliarsi con l’amaro in bocca stamattina sarà stato il candidato sindaco Carmelo Vanasia e il fratello Franco, primo nella lista progetto Civico per Scicli attestatasi all’8,38% e già con un piede dentro il consiglio, ma questa nuova legge premia la formazione delle coalizioni e, quindi, la lista è stata esclusa nella ripartizione dei seggi, come esclusa è stata anche la lista Laboratorio Scicli, fondata dalla candidata Rita Trovato, lista che ha superato lo sbarramento attestandosi al 5,70%. Non è escluso che qualche candidato possa pensare di presentare ricorso al Tar.