La Polizia a seguito dell’ultimo sbarco avvenuto ieri, ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di:

AHMED Abdelfatteh, 22 anni e GHEBRA MESKEL Samuel, 23 anni,

Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto l’imbarcazione partita dalle coste libiche.

I migranti sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.




MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE, il racconto della Polizia di Stato

Il giorno 27.01.2018, alle ore 13:20, la nave militare spagnola ESPS Santa Maria, in assetto EUNAVFORMED, su disposizione di IMRCC Roma raggiungeva lo specchio di acqua dove era stato segnalato un barcone in legno carico di migranti in difficoltà. Alle ore 14,30 circa, dello stesso giorno, la predetta unità navale iniziava le operazioni di soccorso che terminavano alle successive ore 15,33 con il salvataggio di 329 migranti (197 uomini, 95 donne e 37 minori).

La nave militare faceva rotta verso il porto di Pozzallo ove giungeva intorno alle ore 12,00 del 28.01.2018.

Dopo le operazioni sanitarie di rito, i migranti venivano trasferiti presso il locale Hotspot per le operazioni di pre-identificazione.

LE INDAGINI

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza di Pozzallo ed una dei Carabinieri hanno sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria 2 scafisti.

I migranti sono partiti dalla Libia pagando in media circa 400 dollari agli organizzatori che, per non rischiare di far trarre in arresto loro connazionali, offrono il viaggio gratis a chi, senza alcuna esperienza, si offre di condurre l’imbarcazione. Questa volta la professionalità nel condurre l’imbarcazione l’hanno dovuta acquisire poiché non tutti riescono a far navigare una barca in legno così grande. Per i gommoni è tutt’altra storia, le barche in legno necessitano di almeno due persone, il timoniere e chi cura il motore. Proprio per questo è stato scelto un egiziano che solitamente è più pratico. Anche loro per raggiungere l’Europa gratuitamente si arruolano tra le fila degli scafisti pronti a condurre centinaia di persone senza alcuna remora, senza alcuna paura, consapevoli dei rischi che fanno correre a tutti.

Grazie alle testimonianze è emerso che una volta giunti in acque internazionali il comandante ha effettuato una telefonata a mezzo satellitare alle autorità di soccorso.

Il secondo uomo dell’equipaggio ha tentato di eludere le indagini offrendosi come testimone ed accusano solo l’egiziano ma a nulla è valso il tentativo in quanto i poliziotti sono riusciti lo stesso ad appurare il suo coinvolgimento.

Al termine delle indagini, gli scafisti sono stati sottoposti a fermo ed associati presso la casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea competente territorialmente.

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA

Nel 2018, 3 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati fermati 112 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.