sbarco 20C’è anche un cadavere tra gli immigrati che approderanno alle 15 sulla banchina del porto di Pozzallo.

Un uomo di nazionalità sub sahariana è deceduto, secondo quanto ha riferito alla capitaneria di porto il comandante del pattugliatore della guardia costiera “nave Peluso”, per gli stenti: freddo e fame. Sul corpo, da un primo accertamento, non ci sono segni di violenza. Nulla si sa di lui, chi era e con viaggiava.

E’ probabile che il pubblico ministero disponga l’autopsia.

I migranti hanno continuato la traversata anche con il corpo senza vita.

Gli immigrati, in tutto 357 di cui 20 donne e 3 minori, stanno bene. Il gruppo ha viaggiato a bordo di tre gommoni salpati contemporaneamente dalla Libia.

Nessuna criticità si è presentata durante il soccorso in mare e il trasbordo.  Oggi pomeriggio tutti saranno visitati dal medico del porto, Vincenzo Morello e poi identificati dalla polizia giudiziaria.  Subito dopo lo sbarco, come da prassi, inizieranno le indagini per risalire all’identità degli scafisti. Solitamente sono anche gli stessi immigrati che chiedono di stare al timone per non pagare il viaggio. Gli organizzatori libici spesso arruolano anche minorenni. A loro viene consegnata la vita in mare di migliaia di migranti e sulle imbarcazioni ci sono anche neonati e donne incinte.

Viviana Sammito