sbarco giugno 15111 migranti sbarcati a Pozzallo, accolti al C.P.S.A. ieri; le indagini permettono di fermare lo scafista 26enne LO Mamadouo nato in Senegal.

Il responsabile del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12  D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, si associava con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver  procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.  

Anche per questo caso di soccorso i migranti a bordo del gommone sono tutti provenienti dal centro Africa ed attualmente sono stati ospitati presso il C.P.S.A. di Pozzallo, anche se è prossimo il loro trasferimento.

LE INDAGINI 

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno concluso le prime fasi delle indagini in tempi record, 8 ore e lo scafista era già in carcere.

Gli investigatori, dall’escussione dei testimoni e da tutte le correlate attività di Polizia Giudiziaria sono riusciti ad individuare in tempi record lo scafista.

L’uomo è stato anche ascoltato ma non ha voluto rendere confessione, provando per altro ad inventare delle improbabili costrizioni per la conduzione del gommone da parte dei libici.

Dopo gli accertamenti sull’esatta identità dello scafista da parte della Polizia Scientifica, il fermato è stato condotto in carcere a Ragusa.

Il business è sempre l’obiettivo principale dei libici, arruolano tra loro scafisti anche senza alcuna esperienza pur di percepire il profitto più alto.

500 dollari a passeggero il prezzo pagato per questa traversata.

Tra gli sbarcati vi era un migrante ferito da arma da fuoco. L’uomo è stato subito assistito dai sanitari e contestualmente escusso dalla Polizia che ha constatato come le ferite fossero state provocate da un’arma da fuoco, ma poche settimane prima. Il migrante ha confermato di essere rimasto vittima di una rapina e che i criminali libici avevano esploso alcuni colpi ferendolo in quanto aveva opposto resistenza.

LA CATTURA 

Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.

 BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA 

Nel 2015 sono 67 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 199 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.