sbarchi aprileSottoposti a fermo di Polizia Giudiziaria SABAJI Ahmmed  nato in Siria, 25 anni, HARROUM Almotassem Billah  nato in Siria, 30 anni, e HAJ SLIMA Moustafa,anche lui siriano, 29 anni, sono stati individuati come componenti dell’equipaggio dello yacht che traportava 99 persone di origini siriane e palestinesi partiti dalla Turchia.

Sono stati sottoposti a fermo di Polizia Giudiziaria in quanto responsabili di aver condotto lo yacht dalle turche fino a quando non sono stati soccorsi da una motonave.

I responsabili del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12  D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, si associavano con altri soggetti presenti in Turchia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver  procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.

I migranti una volta soccorsi sono stati ospitati presso il C.P.S.A. di Pozzallo in attesa del trasferimento in altri centri.

I FATTI

Il 19 Aprile scorso, nelle prime ore della notte, l’MRCC di Roma ha dirottato i mercantili “SAGITTARIUS” e “THALASSA ELPIDA” per una imbarcazione in difficoltà. Alle ore 03,35  la “THALASSA” intercettava l’imbarcazione battente bandiera turca. Alle successive ore 06,30 i migranti venivano presi a bordo dalla nave “SAGITTARIUS”. Alla “SAGITTARIUS” veniva ordinato di condurre i migranti presso il porto di Pozzallo, dove giungeva in rada alle successive ore 00.00 del 20 u.s. Veniva organizzato il trasbordo dei migranti sul rimorchiatore “NOS TAURUS” in servizio presso il porto di Pozzallo e successivamente condotti in banchina dove sbarcavano alle ore 01,30 circa del 20/04/2015 e subito dopo ospitati presso il C.P.S.A.

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

 Senza sosta l’attività della Polizia di Stato, tutti gli uffici lavorano da giorni senza sosta ed anche oggi con molta probabilità giungerà un altro sbarco.

L’ufficio Ordine Pubblico della Questura di Ragusa ha messo a disposizione decine di uomini coordinati dal Funzionario della Polizia di Stato responsabile del servizio. Grazie al loro impegno, si è proceduto a far partire centinaia di ospiti per poter far posto agli ultimi arrivati, soprattutto ai bambini ed alle donne incinte.

Alle procedure stanno partecipando 40 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.

Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza ma quando in numeri sono elevati non è semplice quindi serve una marcia in più che gli operatori della Polizia di Stato di Ragusa hanno dimostrato di avere.

La Polizia Scientifica ha già fotosegnalato tutti con sforzi immensi per garantire un’identità certa degli sbarcati e lavora senza sosta per le operazioni di fotosegnalamento in considerazione degli ultimi arrivi. In tempi record ha rilevato le impronte digitali di tutti i migranti così come previsto dalla legge.

La Polizia di Stato ha già predisposto il trasferimento con ordinanza del Questore di Ragusa in altre strutture del centro-nord.

Hanno lavorato tutti gli uffici della Polizia di Stato presso il Porto di Pozzallo al fine di far rientrare il momento di emergenza connesso agli sbarchi, difatti le condizioni adesso permettono di asserire che tutto si svolge secondo normalità.

 LE INDAGINI

 Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una della Sez. Op. Nav. della Guardia di Finanza hanno individuato i 3 scafisti siriani che hanno condotto lo yacht.

Le indagini in questo caso sono state complicatissime ma dopo 24 ore di duro lavoro questa notte gli investigatori hanno individuato l’equipaggio.

Tutti e 98 gli sbarcati sono di origini siriane e palestinesi elemento che il più delle volte non permette di lavorare ottenendo risultati utili, in quanto per facilità di comunicazione tra loro e per timore di tradire comunque un connazionale che poi può compiere delle ritorsioni in patria, spinge spesso i migranti a non parlare o ad inventare delle storie inverosimili.

I sospetti ricadevano sin dall’inizio su uno degli sbarcati che aveva le mani piene di grasso solitamente utilizzato nei motori marini ma quest’ultimo asseriva di aver dato una mano a svuotare la stiva piena di acqua perché stavano affondando. Questa versione appariva verosimile all’inizio perché tutti raccontavano le stesse cose. Poi, in considerazione di quanto raccontato, venivano cercate delle foto o video di questa imbarcazione sui telefoni dei passeggeri. Con grande sorpresa, grazie ad un selfie e qualche foto scattata dai giovani passeggeri, si è appreso che l’imbarcazione fosse uno yacht di grandi dimensioni e non datato come era accaduto qualche mese addietro.

I sospetti che tra i pochi migranti vi fossero anche gli scafisti si facevano sempre più forti, quindi gli investigatori hanno provato a far “crollare” il sospettato ma senza esito in quanto continuava a riferire di essere uno come gli altri e di aver pagato.

Dopo ore di interrogatorio, alcuni migranti, con la promessa di non dover incontrare in alcun modo l’equipaggio per paura delle minacce ricevute, si determinavano ad aiutare gli investigatori a concludere le indagini e si apprendeva ciò che realmente era accaduto.

I migranti sono partiti dalla Turchia a bordo dello yacht pagando 8.500 dollari per ogni adulto, con qualche sconto per i minori. Gli era stato assicurato che sarebbero giunti direttamente in un porto italiano senza alcun rischio “pagate tanto ed avrete ogni comfort su uno yacht”.

Dopo aver “rotto” il silenzio la Polizia è riuscita anche a capire il motivo del loro soccorso. In questo caso infatti gli scafisti volevano raggiungere le coste italiane senza chiedere soccorso in modo preordinato. L’imprevisto li ha costretti a chiedere aiuto, avevano uno yacht in ottime condizioni e non credevano di rimanere in mezzo al mare. Un guasto al motore e tutto è cambiato, hanno detto ai passeggeri di non dire nulla altrimenti l’avrebbero pagata o loro non avrebbero chiamato soccorso. Tutti i passeggeri acconsentivano per essere tratti in salvo ma non avrebbero detto nulla alla Polizia.

Solo l’esperienza degli investigatori di Ragusa ha permesso di sottoporre a fermo i 3 scafisti che a giorni saranno interrogati dall’Autorità Giudiziaria Iblea.

Il lavoro degli uomini della Polizia Giudiziaria ha permesso di individuare anche questa volta i responsabili di questo traffico di migranti, enorme business per gli organizzatori, qualsiasi sia il luogo di partenza. Libia, Turchia o altri terre di partenza, il modus operandi può cambiare ma i guadagni sono altissimi, in questo caso quasi 800.000 dollari.

LE TESTIMONIANZE

 

  • “avevo paura di vivere in Siria e sono fuggito con la mia famiglia, prima negli Emirati Arabi e poi ho deciso di andare in Turchia per poter raggiungere l’Europa attraverso l’Italia. Avevo paura per la mia famiglia, ho fatto il meccanico per una vita, avevo dei risparmi in banca, ho preso tutto ma ho deciso di viaggiare in modo sicuro senza rischi per i miei figli e quindi non volevo partire se non prima aver avuto certezze sulla sicurezza della barca utilizzata”
  • “ho visto i componenti dell’equipaggio imprecare contro coloro che avevano organizzato il viaggio e che erano rimasti in terra di Turchia accusandoli di avergli dato una barca non idonea ad attraversare gran parte del mar Mediterraneo”
  • “Per quanto riguarda la nostra alimentazione durante il viaggio faccio presente che l’imbarcazione era dotata di dispensa e da tale locale prelevavamo gli alimenti a noi necessari compresa l’acqua da bere”
  • il cibo era tutto preconfezionato ed abbondante e provvedevamo noi stessi passeggeri a prenderlo ed a passarcelo tra di noi”
  • “l’equipaggio era di grande esperienza anche perché lo stesso in più occasioni si è vantato in presenza di tutti i passeggeri dicendo che per loro era importante la nostra sicurezza e per questo motivo affrontava le onde in maniera da non arrecare nessun pregiudizio”.

LA CATTURA

 Le indagini condotte dalla Polizia, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.

 BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA

Nel 2015 sono 20 gli scafisti fermati a seguito degli sbarchi in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati circa 200 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.