polizia questura ragusaGiovedì scorso una donna romena si è presentata, in compagnia della figlioletta di 7 anni, presso gli Uffici della Questura di Ragusa per chiedere aiuto contro le aggressioni subite da parte del convivente, suo connazionale, dal quale – a seguito dell’ennesima lite – era riuscita a fuggire.

Ai poliziotti la donna ha raccontato che, nel primo pomeriggio, tra i due scoppiava una lite furibonda per futili motivi, lite a seguito della quale l’uomo C.C. 40enne, con precedenti di polizia per porto abusivo di armi e lesioni ai danni di un connazionale, l’aggrediva mettendole le mani al collo, strattonandola e picchiandola fino a farle sbattere la testa contro il muro.

La donna – lasciata la figlioletta di 4 anni che dormiva nella propria cameretta – prendeva l’altra figlia di 7 anni e lasciava l’appartamento di Ragusa, nei pressi di via Pilo, per recarsi al Pronto Soccorso del locale nosocomio ove veniva refertata per stato di ansia post reattiva, ecchimosi al collo e contusione alla spalla sinistra.

Ha dichiarato di aver subito da parecchio tempo le angherie del compagno fatte di botte, urla e minacce gravi per futili motivi, il tutto sempre alla presenza delle due figliolette.

Per timore di subire ritorsioni e che il convivente potesse mettere in atto le minacce di morte che le aveva più volte rivolto, L.E. non aveva mai denunciato fino ad ora il proprio uomo, non aveva mai richiesto l’intervento delle forze di polizia né si era mai affidata alle cure di alcun presidio sanitario.

Il personale di Polizia intervenuto dopo aver prestato assistenza e raccolto le informazioni salienti ai fini investigativi, riaccompagnava la donna presso l’abitazione ove vi era ad attenderla il convivente, il quale veniva prelevato dalla Squadra Volante intervenuta e condotto in Ufficio per gli accertamenti opportuni.

Alla luce dei precedenti a carico del medesimo, in considerazione delle minacce gravi e reiterate all’indirizzo della compagna, sempre consumate alla presenza delle figlie dei due, i poliziotti hanno disposto in via d’urgenza la misura precautelare dell’allontanamento dalla casa familiare di C.C., con ulteriore divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla donna, anche in virtù di espressa autorizzazione del Pubblico Ministero Menicucci.

L’uomo è stato denunciato in stato di libertà per maltrattamenti in famiglia aggravati dall’aver commesso il fatto in presenza delle minori, e per minacce gravi.