La protesta del Cra (Comitato degli agricoltori traditi) approda anche a Ragusa. Nel comune capoluogo si sono dati appuntamento gli agricoltori della zona di Ragusa, Comiso, Chiaramonte Gulfi e di altri Comuni limitrofi.

La protesta è contro le politiche agricole dell’Unione europea che penalizza le produzioni italiane, favorendo l’importazione di prodotti da altri continenti, e del governo. Sotto accusa anche l’aumento dei costi di produzione (del gasolio, ma anche dei prodotti per l’agricoltura e i concimi). Di contro, i prezzi di vendita dei prodotti agricoli nei mercati rimangono bassi e non bastano a coprire i costi di produzione.

A Ragusa gli agricoltori si sono dati appuntamento al Foro Boario, nella grande area che ospita la Fiera Agricola del Mediterraneo. Ma i responsabili del presidio hanno già chiesto di spostarsi, nel centro della città, davanti alla prefettura e al municipio. Ieri, al presidio hanno fatto visita il sindaco di Ragusa Peppe Cassì ed i deputati regionali Stefania Campo (M5s) e Nello Dipasquale (Pd). Giovedì è in programma un tavolo tecnico cui saranno invitati i sindaci e i parlamentari. Nessuna interlocuzione invece con i sindacati e con le organizzazioni datoriali agricole.

Il sindaco di Ragusa Peppe Cassì e l’assessore allo Sviluppo economico Giorgio Massari  hanno voluto incontrare i lavoratori del comparto agricolo.

“Anche se il tema appare e scompare dai giornali, – ha sottolineato il primo cittadino – l’emergenza dei comparti agricolo e, forse soprattutto, zootecnico non conosce tregua. Per un territorio come il nostro, che su questi settori poggia la sua storia, la sua cultura e la sua economia, la crisi rischia di tramutarsi in una crisi collettiva. Al Foro boario abbiamo incontrato una nutrita rappresentanza di allevatori e agricoltori, emblema dei diversi presidi che si stanno moltiplicando in tutta la Sicilia.




Il tema non può rimanere locale, non può, come ho detto, apparire e sparire dai media solo perché questi lavoratori sono così schiacciati dalle spese da non potersi permettere talvolta nemmeno di protestare.

Senza contrapposizioni di colore politico, serve il sostegno di tutti i sindaci, di tutte le associazioni di categoria e di tutti i deputati affinché si sollevi una voce sola, forte, che arrivi innanzitutto a Palermo, poi a Roma e a Bruxelles.

La legge del mercato, col “grande” che impone ai “piccoli” prezzi squilibrati rispetto ai costi di produzione, è una legge che a sua volta necessita di norme e di contrappesi.

C’erano tantissimi giovani al presidio – conclude Cassi -: meritano un futuro. Ho preso l’impegno di farmene subito portavoce insieme ai sindaci e ai rappresentanti del territorio”.