Nel giugno del 2012 un’associata settantunenne ragusana si è vista recapitare da Serit Sicilia S.p.A. (oggi Riscossione Sicilia S.p.A.) un’intimazione di pagamento per il pagamento di €  5.759,61, relativa a somme iscritte a ruolo a titolo di IRPEF e SSN, oltre a interessi e sanzioni, per l’anno 1993.

Dunque, a distanza di ben 20 anni, l’Agente della Riscossione ha preteso di riscuotere delle somme, nel frattempo incrementate a dismisura; si pensi che – a detta di Serit Sicilia Sp.A. – solo gli interessi di mora maturati al 07.06.2012 sono stati pari a € 2.607,65 (!).

Gli Avv. Maira Crocco e Samantha Nicosia (nella foto), che offrono il servizio di consulenza in materia tributaria presso lo sportello Confconsumatori di Ragusa, hanno presentato tempestiva impugnazione dinanzi alla competente Commissione Tributaria, ottenendo l’annullamento totale dell’atto, atteso che, come hanno espressamente chiarito i giudici nella sentenza: “nel caso di specie, sia che si opti per la prescrizione quinquennale che per quella decennale, la intimazione di pagamento è stata notificata oltre il decennio ed a maggior ragione oltre il quinquennio”.

A nulla, dunque, è valsa la difesa dell’Agente della Riscossione che, nel corso del giudizio, ha dichiarato, ma non provato, di aver provveduto nel 2003 alla notifica di un’ulteriore intimazione di pagamento avente ad oggetto le suddette somme.

Questa pronuncia rappresenta uno dei successi importanti della sede ragusana della nostra associazione in materia tributaria” ha dichiarato l’Avv. Samantha Nicosia, responsabile della Confconsumatori Ragusa.

La sentenza del Collegio ragusano dimostra come anche il piccolo contribuente, sempre più spesso vessato dalle società di riscossione, possa ottenere la tutela dei propri diritti, – aggiunge l’Avv. Maira Crocco – e che non si può essere debitori a vita, neppure quando il creditore è un Ente pubblico”.