di Viviana Sammito

refezione scolasticaIl cibo nelle scuole. Ci sono tanti interrogativi e atteggiamenti ambigui che si sono registrati in riferimento al servizio di refezione scolastica negli istituti primari a Ragusa.

Intanto la reazione dei genitori: non hanno mai sporto formale querela ai carabinieri per i presunti pasti avariati.

Nel caso della mozzarella, definita solo amara, nessuno delle mamme è andata dai carabinieri a raccontare i fatti a tutela della salute del proprio figlio. E quando il Maggiore Coassin, insieme con i NAS,  si è interessato della vicenda (nella quale è coinvolto anche suo figlio) molte mamme hanno smentito l’allarme e hanno raccontato di non sapere nulla.

Un gruppo invece si è presentato al comune per avere un confronto con l’amministrazione.  Questa a sua volta ha chiuso le porte al titolare della ditta Stefano SRL, Flaccavento, che aveva chiesto di potere partecipare. Il comune dunque ha impedito il confronto tra Flaccavento e le mamme, come ha dichiarato lui stesso.

“La riunione che si è svolta ieri tra l’Amministrazione e i genitori, in merito ai recenti fatti di cronaca relativi al servizio di refezione scolastica, è stata estremamente interessante. Foss’anche solo perché è stata evidente l’apprensione dei genitori, un’apprensione che si è subito tramutata in nervosismo ogni qualvolta l’Amministrazione non è stata in grado di fornire delle soluzioni certe e nel breve periodo”.  Dichiara in una nota il Coordinamento cittadino di Idee per Ragusa. “Non si capisce – continua la nota – il perché la distanza massima dalle cucine alle scuole è stata aumentata da 25 a 40 chilometri, come non si è capito perché non sia stata costituita la Commissione di controllo fatta da dieci genitori e dieci insegnanti. Infine, siamo contenti della presa di coscienza, seppur tardiva, dell’Amministrazione, che si è resa conto che una gara di questo tipo non può seguire il criterio del massimo ribasso, i prodotti utilizzati devono essere di prima qualità”.

“Adesso il Comune – si legge nella nota di Idee per Ragusa –  deve fare fondamentalmente due cose. Innanzitutto, nell’immediato, deve fare tutto il possibile per garantire la salute dei più piccoli e rassicurare i genitori, anche facendo propria la petizione firmata da decine di genitori che chiedono al Comune di nominare un esperto che abbia le competenze e la autorità di controllare la qualità del cibo ed eventualmente avviare le misure di tutela per salvaguardare la salute dei bambini. Due, deve redigere al più presto un nuovo capitolato d’appalto, che abbia tra i suoi principi ispiratori la salubrità, la qualità e l’appetibilità del cibo da fornire nelle mense, magari obbligando la ditta vincitrice della gara, ad utilizzare esclusivamente prodotti biologici e a chilometro zero. Il capitolato, neanche a dirlo, che dovrà esser rispettato in ogni suo parte”.

LA RISPOSTA DI FLACCAVENTO, TITOLARE DELL’APPALTO

<<Vogliono nominare un esperto per verificare la salubrità dei cibi? Io li ringrazio, che ben venga>>. E’ la risposta del signor Flaccavento che ha etichettato la vicenda come “una mossa politica”: <<i genitori sono molto adirati, hanno perso fiducia nel servizio e l’ opposizione prende spunto da queste problematiche per fare la campagna elettorale>>, sostiene Flaccavento. <<Le mamme devono stare tranquille, ha chiarito. Dal 1986 mi occupo di refezione scolastica  e non ho mai avuto problemi>>.  La ditta effettivamente ha dei precedenti simili ma non gravi.  Il signor Flaccavento esaurisce il rapporto con il comune di Ragusa a gennaio. Tra un mese sarà infatti pubblicato un bando di gara per l’espletamento del servizio.

La Stefano SRL si ripresenterà, se sussistono le condizioni.

I PRECEDENTI

La ditta, Stefano Srl, ha informato il comune che a causa dell’allerta meteo venerdì 7 novembre avrebbe variato il menù per i giorni 10 e 11 novembre, sostituendo altresì, lonza di maiale con l’insalata verde e la mozzarella, confezionati il venerdì, per motivi di approvvigionamento. La ditta si è anche scusata per il disagio arrecato.

Il comune dà il benestare ma tra le condizioni del contratto stipulato per la refezione scolastica ci sono elencati gli obblighi di legge: sanzioni da 500 a 1500 euro per totale mancata somministrazione dei pasti ordinati ( tabella H) e mancato rispetto del menù previsto (I). Il comune non ha mai sanzionato la ditta. Ma se la causa era il maltempo, perché in ogni caso non è stato rispettato il menù? Perché somministrare ai bambini l’insalata e la mozzarella il giorno 10 novembre e confezionati il venerdì 7 (tre giorni prima)?

Il titolare ha spiegato di avere acquistato la mozzarella il mercoledì, di avere ricevuto giovedì alle 13 la comunicazione della chiusura, il venerdì, delle scuole per il maltempo. Così la mozzarella, ancora confezionata, è stata riposta nel frigo e confezionata e servita il lunedì, in quanto dopo 10 giorni sarebbe scaduta. E sul mancato rispetto del menù ha risposto che può fare le variazioni, in casi eccezionali come quello del maltempo.

I NAS

Si attende l’esito dell’Istituto Igiene e Profilassi sulle analisi della mozzarella e del prosciutto sequestrati, anche se quest’ultimo è sembrato, a vista e olfatto, buono.

“Stiamo aspettando l’esito delle analisi, prima di trasmettere l’informativa in Procura”, ha detto il colonello Dino Fragassi, comandante provinciale dell’Arma.  “Senza creare allarmismi  –  ha raccomandato il colonnello – . I Nas ciclicamente effettuano i controlli ma i genitori dei i bambini alla prima avvisaglia devono avvisarci. Prontamente. Denunciare senza remore”.