I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Ragusa hanno arrestato in flagranza di reato tre giovani responsabili di furto aggravato questa notte presso un autoparco del capoluogo.

Da circa un mese s’erano verificati furti di gasolio dai serbatoi di diversi trattori stradali parcheggiati presso un’impresa d’autotrasporti ragusana. Ogni volta poche decine di litri, per un danno che mai riusciva a superare i due-trecento euro. Il titolare dell’azienda però, dopo aver subito diverse volte, ha deciso di rivolgersi ai carabinieri di Ragusa. I militari, acquisite le immagini del sistema di videosorveglianza, hanno riscontrato che non era possibile riconoscere gli autori poiché il buio impediva una ripresa di qualità.

Allora i militari si sono piazzati per diverse sere consecutive nella zona dei furti, procedendo a fermare le autovetture, specie quelle station wagon. I ladri infatti per caricare cinque/sei taniche avevano sicuramente necessità di un veicolo capiente. E una sera una pattuglia dell’aliquota radiomobile ha fermato un veicolo con quattro rumeni a bordo, identificandoli. L’intuito del capo equipaggio ha fatto sospettare che fossero loro gli autori dei furti e che stessero facendo un giro intorno all’“obbiettivo” per verificare che non ci fosse nessuno.

E così qualche sera dopo i ladri erano sfuggiti d’un soffio alla cattura, ma la certezza di aver azzeccato la rosa di nomi ormai s’era insinuata nella mente dei militari.

Ieri sera l’ennesimo appiattamento con i militari del nucleo operativo e radiomobile in abiti civili nascosti qui e là tra le motrici dei tir e dentro un furgoncino presente nel piazzale, utilizzato a mo’ di cavallo di Troia. Nelle vicinanze, nascosta, un’autopattuglia radiomobile in uniforme, pronta a intervenire in supporto. Un quarto d’ora dopo la mezzanotte circa, i militari hanno notato il fascio di luce di una torcia. In religioso silenzio hanno aspettato immobili e poco dopo si sono presentati tre giovani armati di taniche e un grosso tubo in gomma. Nel giro di pochi secondi, con un paio di colpi di martello, il tappo di un serbatoio è saltato e i tre hanno iniziato a riempire una tanica. A questo punto un rapido segnale radio e i militari sono piombati sui tre ladri bloccandoli a terra senza nemmeno dar loro il tempo di capire cosa stesse succedendo. I militari sono rimasti stupiti nel riscontrare che in pochi secondi i tre giovani erano riusciti a travasare nelle taniche quasi cento litri di gasolio che nel trambusto finale è cospicuamente uscito dal tubo insozzando il piazzale.

Recuperata la refurtiva i militari hanno convocato il titolare dell’azienda e hanno restituito il carburante direttamente per evitare i rischi connessi al sequestro di materiali infiammabili. Nel frattempo hanno fatto un giro nei paraggi e hanno rinvenuto una vecchia Ford station wagon intestata alla madre di uno dei tre furbacchioni.

Nell’autovettura altre quattro grosse taniche, un piede di porco, una pesante mazzetta di ferro e un grosso paio di cesoie, perfette per tagliare recinzioni, catene e lucchetti.

I tre in manette sono stati caricati nelle auto militari e accompagnati in caserma sono stati identificati in Lucian Marinel Negrea, celibe 23enne muratore, Bogdan Gheorghe ENIA, coniugato 26enne operaio, Alexandru Misu Trasnea, celibe 24enne disoccupato, tutti residenti a Ragusa (sotto le foto).  I tre sono incensurati.

I tre rumeni, avvisato il Pubblico Ministero, dott. Gaetano Scollo, e il difensore, sono stati dichiarati in stato d’arresto con l’accusa di furto aggravato e continuato in concorso, in attesa della convalida da parte del giudice.

Il danno stimato dai militari con il titolare dell’azienda è di circa 2.700 litri di gasolio, corrispondenti a diverse migliaia di euro. Non è chiaro se vi fosse un ricettatore per il carburante o se i tre giovano se lo spartissero tra di loro o lo vendessero direttamente ad amici e conoscenti. I tre infatti non hanno inteso fornire delucidazioni in merito al proprio “operato”.

L’azione di contrasto ai furti continua senza sosta da parte dei militari iblei. La crisi economica e la disoccupazione hanno spinto molte persone a rubare come professione, altri invece erano cronicamente dediti a tale attività già prima della crisi. Fatto è che, sebbene gli sforzi delle forze dell’ordine sembrino talvolta vani, quotidianamente si riscontrano denunce e arresti proprio nel settore dei reati contro il patrimonio. L’attenzione dei carabinieri di tutto il Comando Provinciale di Ragusa rimane altissima.

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