Un’inchiesta dei carabinieri di Ragusa ha portato alla luce un sistema che forniva assegni pensionistici, indennità di accompagnamento, false attestazioni di invalidità e benefici assistenziali a persone sprovviste dei requisiti sanitari, in cambio di “mazzette” tra 500 e 2.000 euro. Tutto ciò per aggirare il sistema pensionistico statale: un medico legale aretuseo si sarebbe adoperato per far conseguire ai suoi clienti il riconoscimento di invalidità civile non spettante, o spettante in percentuale minore.

Consulenze da 100 euro per il certificato introduttivo, da 500 a 2.000 euro a iter concluso: queste si sarebbero svolte nello studio privato del professionista. Per alimentare il suo bacino di clientela il medico legale avrebbe sfruttato terzi, estranei all’ambiente sanitario, che si sarebbero occupati di procacciare materialmente i pazienti. In alcune occasioni si sarebbe avvalso della compiacenza di altri medici specialisti per predisporre la documentazione.




L’uomo forniva dettagliate istruzioni per i suoi assistiti così da aggirare la legge attraverso una messinscena credibile. E così venivano fornite sedie a rotelle non necessarie o stati patologici depressivi inventati: tutto pur di ottenere i soldi. I Nas però hanno notato i “furbetti” e scoperto ben 15 le truffe, documentate con attività di intercettazione telefonica, riprese video ambientali e acquisizioni documentali.

A carico del noto medico legale in concorso con altri medici, ovvero con i pazienti: corruzione, falsità ideologica, falsità materiale, truffa in danni dello Stato, illeciti tutti funzionali al riconoscimento, da parte dell’INPS, dell’invalidità civile, delle indennità di accompagnamento e di altri benefici previsti.

Come si diceva prima sarebbero state ben 15 le truffe scoperte e documentate con attività di intercettazione telefonica, riprese video ambientali e acquisizioni documentali da parte del NAS dei Carabinieri di Ragusa; per il medico legale è scattata la misura cautelare dell’interdizione dallo svolgimento della professione medica per la durata di 12 mesi, mentre, per i “pazienti” beneficiari delle indennità, il sequestro per equivalente delle somme di denaro erogate e costituenti il profitto del reato di truffa.